Fermo dissalatore, si finisce in Procura

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TRAPANI – Questa volta i Comuni del trapanese fanno sul serio. Rimasti per l’ennesima volta a secco a causa del fermo del dissalatore di Trapani, ora si passa al contrattacco con tanto di carte bollate e tribunali. Il primo passo è stato fatto dai Comuni di Erice e Valderice che hanno avanzato un’azione legale contro gli enti preposti per la mancata erogazione idrica in paese. Dietro all’amministrazione valdericina sono intenzionati ad andare anche gli altri Comuni rimasti con i rubinetti a secco per giorni e giorni, e quindi Erice, Custonaci e Buseto Palizzolo. L’ipotesi di reato che i sindaci di Valderice e Erice, Mino Spezia e Giacomo Tranchida, hanno avanzato attraverso il legale Vincenzo Maltese è quella di “interruzione di servizio pubblico”. Er circa due settimane i Comuni dell’agroericino sono rimasti a secco: nel corso di quest’anno il servizio è andato a singhiozzo continuamente. Si sono contati almeno sei blocchi del dissalatore per i più svariati motivi. Non solo: il legale ipotizza anche il reato di omissione di atti d’ufficio che spetterà adesso alla Procura di Trapani verificare. “Non è ammissibile – si legge in un comunicato dell’avvocato Maltese- che le conseguenze ricadano sempre e solo sui cittadini; chi di dovere deve assumersi le proprie responsabilità”. E si torna, ancora una volta, a chiedere la realizzazione del bypass con la condotta di Bresciana che rifornisce d’acqua il territorio comunale di Trapani. “Oggi – conclude la nota del legale – con l’acqua proveniente da Bresciana, nei casi come questo non staremmo a parlare di denunce in Procura”. L’ultimo caso è stato quello che si è consumato nei giorni scorsi con il fermo del dissalatore e ritardi nella riattivazione per la manutenzione straordinaria a causa della sostituzione di un pezzo che è stato acquistato in Germania. Qualche giorno addietro, dopo aver completato alcuni operazioni tecniche, con l’inserimento di una sorta di guaina nelle tubazioni esistenti, i tecnici di Siciliacque avevano iniziato le operazioni di riempimento della condotta ma, poco dopo, avevano verificato lo strappo del tubo in corrispondenza del manicotto di collegamento di due tratti di rete. Circostanza che ha costretto ad interrompere nuovamente l’erogazione idrica. Già da questa mattina i tecnici si sono rimessi al lavoro per la sostituzione del tratto divelto, è stato assicurato da Siciliacque. Nel frattempo, per recuperare risorse idriche sulla linea Montescuro ovest, l’erogazione idrica è stata ridotta, per 48 ore, nei comuni di Calatafimi, Gibellina, Salemi, Vita e Santa Ninfa, uniche utenze a monte della linea che porta l’acqua a Erice, Valderice, Buseto Palizzolo e Custonaci. “Per quanto riguarda Paceco, Nubia e Salinagrande – si legge nella nota di Siciliacque – l’erogazione idrica dal dissalatore è già stata riattivata dallo scorso 27 luglio perché si è potuto realizzare un nuovo nodo idrico nei pressi dell’abitato di Xitta”.