Cosimo Leone, il tecnico radiologo di Mazara del Vallo, è tornato in carcere dopo la decisione del Tribunale del Riesame, che si è pronunciato nuovamente in seguito all’annullamento con rinvio dell’ordinanza che gli aveva concesso gli arresti domiciliari. Leone era stato arrestato lo scorso marzo con l’accusa di associazione mafiosa per i suoi presunti legami con Matteo Messina Denaro. Dopo il tribunale del Riesame aveva riqualificato il reato in favoreggiamento aggravato, concedendogli una misura meno restrittiva. La vicenda di Leone è legata alla latitanza di Messina Denaro. Il 6 novembre 2020, l’ex boss riuscì a farsi visitare da un chirurgo dell’ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo e, pochi giorni dopo, il 9 novembre, si ricoverò per un intervento. In quell’occasione fu accompagnato da Andrea Bonafede, l’operaio comunale arrestato e condannato per favoreggiamento aggravato in contatto Leone. Secondo l’accusa, Leone rappresentava un collegamento dentro l’ospedale, aiutando Messina Denaro a muoversi senza attirare sospetti. Sempre secondo la Direzione distrettuale antimafia, Leone avrebbe consegnato al latitante un nuovo cellulare per mantenere i contatti con Bonafede.. La Procura di Palermo aveva fatto ricorso in Cassazione contro la concessione degli arresti domiciliari. I giudici della Cassazione hanno accolto il ricorso, affermando “che l’aiuto dato a Messina Denaro aveva un valore causale significativo per l’intera organizzazione mafiosa, il cui equilibrio sarebbe stato messo in pericolo dall’arresto del boss”. Con tale motivazione, la Cassazione ha disposto il rinvio al Tribunale del Riesame, che ha ora deciso per il ritorno in carcere di Cosimo Leone