Diversi ricorsi giurisdizionali al TAR per impugnare la nota dell’assessorato regionale alla salute che consentiva alle farmacie di erogare servizi sanitari che venivano effettuati soltanto da personale specialistico ed eseguiti in ambulatori e poliambulatori privati accreditati. Fra i ricorrenti l’Ordine dei Biologi, i cardiologi. il Cinest e l’Anmed. Adesso il Tar di Palermo con tre ordinanze diramate ieri ha accolto la domanda cautelare presentata contestualmente ai ricorsi, fra questi quella dell’avvocato Girolamo Rubino in difesa dell’Ordine dei Biologi, ed ha sospeso nota della Regione nella parte in cui permetteva alle farmacie di erogare prestazioni sanitarie a carico del servizio sanitario nazionale nell’ambito di locali separati da quelli in cui è ubicata la farmacia. On giudizio, in qualità di controinteressati, si sono costituiti gli Ordini Provinciali dei Farmacisti di varie province siciliane difesi dall’avvocato Immordino, che avevano eccepito l’infondatezza dei ricorsi. Secondo l’Ordine dei Biologi di Sicilia, che ha ottenuto il giudizio favorevole da parte del TAR di Palermo, l’apertura alle farmacie, oltre ad incidere direttamente sulla posizione dei laboratori accreditati e contrattualizzati con il servizio sanitario regionale, incide anche sulla posizione e sulle prerogative della categoria dei biologi, nella parte in cui consente alla farmacie di espletare attività diagnostica o prelievi venosi riservati per legge ai biologi, e per di più in assenza dei rispetto di requisiti strutturali e professionali e di un direttore sanitario biologo. Dopo le tre ordinanze emesse, il tribunale amministrativo regionale ha fissato per il 14 ottobre la trattazione delle cause del merito.