Farmacie aperte a orari diversi

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    Massimo Russo ha congelato in Sicilia la liberalizzazione degli orari delle farmacie introdotta a livello nazionale.

    Russo ha deciso di chiedere all’Avvocatura dello Stato se e come applicare la riforma in Sicilia. Per Russo l’interpretazione corretta è questa: «permane l’obbligatorietà degli orari già previsti, ferma restando la possibilità di aprire in orari aggiuntivi». Tutto il resto non si tocca e resta regolato – per ora – dalla legge regionale.

    Nella circolare l’assessore annuncia che in ogni caso «l’introdotta liberalizzazione oltre gli orari obbligatori necessita di una ulteriore regolamentazione di dettaglio da parte della Regione per garantire uniformità nell’espletamento del servizio».

    Per Russo «bisogna anche garantire la corretta e puntuale informazione ai cittadini degli orari di apertura delle farmacie sul territorio».

    Sull’interpretazione delle norme, i farmacisti sono spaccati.

    Tuttavia lo stesso presidente dell’Ordine ammette che «è in atto un Far West. Mi lascia perplesso la decisione di alcuni colleghi che si sentono già liberi di aprire senza dare comunicazione a nessuno».

    La spaccatura è fotografata da Marina Lo Casto, presidente palermitana e vice presidente regionale di Federfarma (sindacato di categoria): «Giusto per fare un esempio, a Trapani l’Ordine ha interpretato la circolare in modo diverso è ha diramato una nota in cui dà libertà di apertura. Anche a Palermo c’è già chi apre liberamente. E a mio avviso fa bene. Di fronte a una norma innovativa che vale in tutta Italia, qui non si può restare agganciati a una legge regionale del ’78. I paletti vanno intesi come limite minimo da garantire, andare oltre è un vantaggio per il cittadino. E infatti normalmente sono i cittadini che ci chiedono di aprire più a lungo e più spesso»