Falsi incidenti nel partinicese, la Procura: “Processo per tutti”

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Chiesto dalla Procura il rinvio a giudizio per tutti e 69 gli indagati nell’ambito della presunta maxi truffa sui falsi incidenti, organizzazione che secondo l’accusa operava prevalentemente tra Partinico, Balestrate, Trappeto e Borgetto. Un giro d’affari che all’epoca in cui fu messo in piedi avrebbe fruttato addirittura oltre mezzo milione di euro di risarcimenti. Il Gup nei prossimi giorni sarà chiamato a pronunciarsi. A capo di questa presunta organizzazione ci sarebbe stato Vincenzo Nobile, pregiudicato di Partinico, proprietario del fondo messo a disposizione dell’organizzazione è in cui venivano simulati gli incidenti, il quale si avvaleva della complicità dei familiari e di altre persone di fiducia per predisporre le simulazioni dei sinistri. Secondo la ricostruzione degli inquirenti spesso venivano noleggiate auto per simulare incidenti stradali e ottenere così risarcimenti assicurativi. Per 28 degli accusati, in particolare, la Procura ha ipotizzato le accuse di associazione per delinquere finalizzata alla truffa assicurativa. A finire sotto accusa sono stati tra gli altri: Francesco Marrocco, l’avvocato Ennio Cipolla, i periti liquidatori Antonino La Mantia, Stefano Fedele, Umberto Li Vecchi, Fabio Orlando, Leopoldo Buda De Cesare, Antonino Fedele e gli automobilisti Roberto Fiorentino, Agatino Bommarito, Ciro Pellegrino, Salvatore Cassarà, Giovanbattista Saputo, Laura Pizzo, Fabrizio Dell’Aira. Questi invece gli automobilisti coinvolti nell’inchiesta: Michele Alessi, Francesco Autovino, Giovanni Battistero, Cinzia Blandi, Lucilla Bortolin, Alessandro Butera, Natale Butera, Rosa Serena Calandrino, Daniela Cangialosi, Giuseppa Caradonna, Grazia Caronna, Rosa Caronna, Daniele Castelli, Tommaso Celano, Claudia Cinquemani, Michele Cinquemani, Nicolò Dalmazio, Maurizio D’Amico, Salvatore D’Amico, Carola Maria Di Benedetto, Vincenza Di Lorenzo, Paola Di Maggio, Angela Durantini, Antonino Galati, Domenico Giacona, Jolanda Grazdgil, Antonino Guida, Emanuele La Corte, Piero Latona, Giovanna Lo Cascio, Girolamo Lo Medico, Giuseppe Marino, Stefano Plano, Marcello Provenzano, Filippo Rappa, Rosalia Rappa, Domenico Riina, Sabrina Scaparra, Salvatore Scianna, Giuseppe Sgroi, Leonardo Tagliavia, Maria Tofalenau, Antonella Tola, Gioacchino Tola, Antonino Turdo, Benito Vaccaro, Francesca Vaccaro, Paola Vaccaro, Yusmely Josefina Veliz Castillo, Filippo Vitale, Francesco Vitale. I mezzi coinvolti, in molte occasioni, risultavano gli stessi anche se le targhe venivano sostituite a seguito di denunce di deterioramento o di smarrimento, e si procedeva, dunque, alla reimmatricolazione dei veicoli. In altri casi, le targhe dei mezzi coinvolti nei falsi incidenti venivano pure alterate, in modo da indurre le compagnie assicuratrici in errore circa lo stato della pratica risarcitoria. Nell’appezzamento di terreno di proprietà di Nobile dov’era stata approntata la “pista di collisione” (nella foto) di circa 50 metri di lunghezza per 5 di larghezza, c’era anche deposito di parti di carrozzerie già danneggiate, di auto di diverso tipo quali portiere, cofani, paraurti ed altro materiale, da adoperare volta per volta nella costruzione dei finti sinistri.