Sono ventitré gli imputati che il 14 magio prossimo dovranno presentarsi dinanzi al GUP di Palermo, Marco Gaeta, che dovrà esprimersi sul loro eventuale rinvio a giudizio. Sono le persone coinvolte nell’operazione della Guardia di Finanza che, nel dicembre del 2023, scoperchiò una grande mole di illeciti finanziari che ruotavano, secondo l’accusa, alle attività imprenditoriali dell’alcamese Milotta Group. Probabilmente tutti gli imputati sceglieranno di andare a processo secondo il rito ordinario. Diversi alcamesi dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione a delinquere, dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture false, emissione di fatture false, occultamento e distruzione di documenti contabili, auto riciclaggio, omessa dichiarazione e indebita compensazione.
Il 48enne Gianfranco Milotta, titolare del gruppo, finito ai domiciliari e poi rimesso in libertà; la madre 71enne Margherita Asta; Vincenzo Giuseppe Messana di 49 anni; il 57enne Antonino Monacò; Giovanni Bellanti di 48 anni e la madre 73enne Maria Antonia Scaglione. Alcuni fra questi erano a capo di società e piccole imprese che, secondo l’accusa, avrebbero emesso le fatture false in favore della Milotta Group. Imputati anche due bagheresi, il commercialista bagherese Salvatore Città, altro perno dell’inchiesta, e Giacinto Sciortino ritenuto collaboratore e prestanome del professionista; il palermitano Renato Gatti; i lombardi Angelo Signorini, Denis Bonzi, Marco Gabbiadini, Paolo Liuzzi, Emilia Pernici e Claudio Felappi; il siracusano Salvatore Occhipinti. La vasta indagine della Guardia di Finanza ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio pure per i palermitani Ivan Cavallaro e Alfio Zingales nonché il partinicese Giovanni Groppuso di 70 anni. Le indagini del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria delle Fiamme Gialle avrebbero fatto luce su un’organizzazione che, dal 2016 al 2020, si sarebbe avvalsa sistematicamente di modelli di evasione, ripetuti nel tempo in maniera seriale, accuratamente ideati dal commercialista Salvatore Città per favorire le società riconducibili a Gianfranco Milotta. Il collaudato sistema avrebbe generato un volume di false fatturazioni per un ammontare di oltre 37 milioni di euro.