Alpauno

Export in forte ascesa, nel trapanese +11,49%. Male nel palermitano (-18,36%)

Importante balzo in avanti per la Sicilia nelle esportazioni. La nostra isola, infatti, chiude il quarto trimestre del 2021 con un +38,78% rispetto allo stesso periodo del 2020 e con un movimento di quasi 10 miliardi e mezzo di euro a fronte dei 7,5 miliardi dello scorso anno. Un dato che colloca la Sicilia al decimo posto tra le regioni italiane e al secondo posto come aumento, in positivo, della variazione percentuale. Questa, in estrema sintesi, l’analisi di Unioncamere Sicilia. “Nonostante la pandemia, è stato un 2021 davvero molto interessante per l’esportazione dei nostri prodotti – ha detto il Pino Pace –. I dati ci indicano che abbiamo superato di oltre 20 punti percentuali la media italiana. E’ evidente che l’export resta fondamentale per l’economia dell’Isola, con i nostri prodotti che godono sempre di grande fiducia a livello internazionale”.

Le esportazioni per ciascuna delle nove province isolane vedono Siracusa schizzare in alto con un +71,18%, seguita da Enna e Ragusa che hanno registrato un incremento di circa il 30%. Poi Catania e quindi la provincia di Trapani che ha incrementato l’export, nel confronto fra ultimo quadrimestre del 2021 con quello del 2020, di 11,49%.  Segno negativo in provincia di Palermo dove rispetto allo scorso anno si è registrato un poco incoraggiante -18,36%. Guardando ai vari settori merceologici i prodotti della pesca e dell’acquacoltura hanno avito un notevolissimo incremento nell’esportazione, superiore all’87%; boom anche per i prodotti petrolchimici che hanno registrato un +69%; quindi metalli +66,90%; alimentari, bevande e tabacco +24,50%; computer e apparecchi elettronici e ottici +14,65%.

Stabile invece l’export dei prodotti agricoli, animali e della caccia e in flessione apparecchi elettrici, articoli farmaceutici e botanici, prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori. In forte calo, infine, i mezzi di trasporto -41,82%. Il giro d’affari maggiore resta con l’Europa, quasi sei miliardi di euro, seguono con circa un miliardo Africa, Asia orientale e America settentrionale.

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