Ex discontinui dei vigili del fuoco in mobilitazione, un centinaio da Alcamo

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C’è anche la provincia di Trapani dietro la grande mobilitazione che si sta registrando a livello nazionale riguardo alle problematiche sui volontari dei vigili del fuoco, prima denominati discontinui. In 350 sono interessati dalla vertenza, almeno un centinaio sono di Alcamo secondo le stime dei sindacati di categoria. Essenzialmente la protesta si basa sulla richiesta stabilizzazione in considerazione del fatto che proprio nell’isola c’è una forte contrazione di questo personale nei vari comandi e distaccamenti. Recentemente a Palermo i vigili del fuoco precari sono scesi per protestare contro i tagli del governo nazionale. Altri mille sono nella provincia di Palermo: si tratta di personale inserito con contratti a termine per alcuni mesi all’anno. Il problema sta proprio nei numeri: mentre in alcuni settore del pubblico impiego, come quello degli enti locali, si scoppia di personale (solo 30 mila precari senza contare i dipendenti, ndr), i presidi come quelli dei vigili del fuoco invece sono praticamente all’osso. In Sicilia, ma anche nel resto d’Italia, è del tutto ignorata la direttiva degli “Standard europei del soccorso” che prevedono un pompiere in servizio ogni 1.000 abitanti. “Invece abbiamo una media – rivela Antonio Jiritano, responsabile vigili del fuoco per il sindacato Usb – di un pompiere in servizio ogni 15 mila abitanti, ben al di sotto degli standard europei”. Personale insufficiente: un problema cronico per i vigili del fuoco. Due decreti legge, datati 2013 e 2014, hanno previsto ciascuno l’assunzione di nuovi mille lavoratori ma non è bastato perché lo scorso 31 luglio un decreto del ministero dell’Interno ha stabilito la ripartizione del personale del corpo partendo dal presupposto che ci fossero 32.734 pompieri operativi. Peccato che un documento dello stesso ministero, pubblicato una settimana dopo, fotografasse un’effettiva presenza sul territorio molto meno consistente. In primi linea in questa lotta nell’Isola c’è l’Usb che sta organizzando un vero e proprio tour di incontri nell’isola. Il prossimo 23 marzo è stato organizzato uno sciopero a livello nazionale a Roma: adesioni massicce sono quindi previste anche dalla provincia trapanese. Ad essere rivendicati in particolare: l’aumento della riserva nelle assunzioni al ruolo operativo al 60 per cento; la riserva del 10 per cento per i discontinui nei futuri concorsi per il personale amministrativo; un percorso privilegiato di assunzione dei discontinui nei ruoli tecnici, ausiliari e di supporto (reinternalizzazione dei servizi) tramite collocamento; l’avviamento al lavoro tramite formazione per coloro già in possesso di diplomi o lauree tecniche, attraverso specifici corsi, i quali una volta formati, diverranno dei veri e propri certificatori sulla prevenzione incendi ed infine il rilascio dell’ attestato di lavoratore alto rischio.