Estradato dal Belgio narcotrafficante mazarese

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L’operazione è stata condotta dalla polizia italiana e da quella belga. Paolo Lumia, 46 anni, narcotrafficante di Mazara del Vallo, ritenuto dagli investigatori uno dei principali intermediari tra i cartelli sudamericani e le organizzazioni criminali del Sud Italia, è stato estradato dal Belgio, dove era rinchiuso nel carcere di Hasselt, ed arrestato. Esponente delle famiglie mafiose di Porta Nuova e Bagheria, era sfuggito all’operazione antidroga «Lampara» del 2011, che smantellò la banda di trafficanti che riforniva di cocaina le piazze Palermo e Mazara del Vallo. In una sola occasione ne furono sequestrati due chilogrammi. In Sicilia arrivava una decina di chili di droga al mese per un giro d’affari di 30 mila euro al giorno. Lumia, che deve scontare una condanna a vent’anni di carcere, è arrivato ieri a Roma, alle 13:30, con un volo di linea proveniente da Bruxelles;  è stato preso in carico dagli investigatori della sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Palermo, che hanno provveduto a notificargli l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa il 22 febbraio 2011, quando furono fermate 12 persone con l’accusa, a vario titolo, del reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Nell’ambito delle indagini che poi portarono all’operazione “Lampara”, tra il 2008 ed il 2009, la Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Palermo insieme alla Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Trapani, aveva condotto un’ampia indagine finalizzata a ricostruire i traffici di droga in cui risultavano coinvolti soggetti contigui alla cosca mafiosa bagherese ed a quella di Palermo Centro. Al telefono gli arrestati nell’operazione “Lampara” parlavano di cassette di pesce, gamberoni, merce ordinata e recapitata, ma per gli investigatori che li ascoltavano era il gergo criptato per indicare la droga che veniva smerciata in grandi quantità sulle rotte internazionali. Gli indagati avevano adottato una serie di precauzioni ma la loro distanza fisica li aveva costretti, loro malgrado, ad utilizzare il telefonino per mantenere i contatti; ciò che ha consentito agli inquirenti di intercettare le conversazioni e decodificare il linguaggio. Tra i promotori ed organizzatori dell’illecito traffico c’era anche Lumia, il quale, secondo gli investigatori, gestiva il traffico dalla Spagna. Anche in Belgio Lumia si trovava in carcere per il coinvolgimento in un altro traffico di droga: pizzicato con ben 283 chili di cocaina era stato arrestato dalla polizia belga all’interno di un centro fitness di Anversa.