“Faccio politica da circa 40 anni. Ho sempre fatto parte di un gruppo di persone che insieme hanno deciso la strada da intraprendere. È stato così anche questa volta. Ci siamo riuniti e, insieme al gruppo, oa deciso di appoggiare, da indipendente la candidatura di Giuseppe Fausto”. Con queste parole anche Nino Mistretta, noto medico castellammarese ed ex assessore provinciale nella giunta Turano, ha confermato la disintegrazione dell’MpA nella cittadina del Golfo. Il politico ha da sempre rappresentato la storia del Movimento per l’Autonomia, adesso rappresentato nel trapanese dall’ex senatore Nino Papania.
Nonostante la sua lunga vicinanza agli autonomisti, Mistretta ha sconfessato la linea scelta dal partito, quella di sostenere la ricandidatura di Nicola Rizzo, e quindi seguito quanto già avviato da altri consiglieri comunali dello stesso suo gruppo consiliare, Antonio Como e Bernardo Stabile. In consiglio comunale Via, adesso MpA, non ha più rappresentanti tranne Antonio Parisi. Il commissario cittadino del movimento, Angelo Rocca, in pratica non ha nemmeno potuto operare perché al momento della sua nomina la situazione era già deflagrata. L’ex senatore Papania avrebbe avviato già interlocuzioni con il governo regionale per provare a trovare spazio nel tavolo che andrà a disegnare gli equilibri nelle candidature a sindaco nei comuni in cui 28 e 29 maggio si voterà per le amministrative.
L’MpA si ritiene ingranaggio del centro-destra, ha anche rappresentanza nella giunta Schifani, ma a Castellammare del Golfo è stato estromesso dalla convergenza che l’area di centro-destra ha indirizzato verso Giuseppe Fausto. Allo stato attuale sembra davvero difficile comprendere chi rimarrà a sostenere l’uscente Rizzo. Di certo Parisi dell’MpA e il vice-sindaco Cusenza, il presidente del consiglio comunale Mario Di Filippi, l’assessore Maria Tesè e l’ex assessore Giovanni Portuesi.