Erice: Comune, test antidroga confermato

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ERICE (TP) – Test antidroga confermati per dipendenti e funzionari del Comune di Erice: ma non saranno più controlli a tappeto bensì a campione. Questa l’unica novità rispetto all’iniziale decisione intrapresa dall’amministrazione guidata dal sindaco Giacomo Tranchida seguita da un’infinita sequela di polemiche al vetriolo in queste settimane. Si erano rincorse insistentemente delle voci che, a seguito proprio di queste polemiche, il primo cittadini fosse intenzionato a far rientrare il provvedimento. In una nota stampa Tranchida però smentisce tutto: “Sono confermati il test antidroga e alcool per amministratori e funzionari incaricati della gestione, nonché la pubblicazione della situazione patrimoniale e redditi personali – commenta il sindaco -. Di questi giorni fuorvianti notizie stampa parlano di annullamento dei test antidroga e alcool per i funzionari incaricati di competenze gestionali al pari degli amministratori ericini. La rivisitazione della originaria delibera non rappresenta un passo indietro circa l’obiettivo prefissato dall’amministrazione comunale, diversamente costituisce un passo in avanti e condiviso dai dipendenti candidabili di categoria D, nella considerazione che individua una ulteriore garanzia della privacy per questi ultimi e per quella dei propri familiari. In buona sostanza, verranno lo stesso effettuati e periodicamente i test antidroga e anti alcool, ma a sorteggio, quale riscontro in verifica dell’obbligatoria certificazione sull’integrità psico-fisica, prodotta dai dipendenti per il tramite del proprio medico di famiglia”. Secondo quanto sostiene il primo cittadino tale documentazione sarà monitorata per il tramite del medico incaricato dal Comune che avrà cura di notiziarne l’amministrazione in caso di positività ai test. Se il test dovesse risultare per l’appunto positivo il Comune automaticamente provvederà all’allontanamento dall’incarico del dirigente o funzionario. “Rimangono invece allo stato esclusi dall’obbligo di pubblicazione reddituale e patrimoniale – sostiene Tranchida – i soli parenti dei dirigenti incaricati dall’amministrazione comunale di funzioni gestionali ma non gli stessi dirigenti”. Secondo il consigliere comunale di opposizione, Luigi Nacci, si tratta di un passo indietro da parte dell’amministrazione comunale: “Bisogna riconoscere che Tranchida ha riconosciuto l’errore ed è tornato indietro. Era una delibera che non poteva andare avanti. Gli assessori l’hanno approvata per non mettersi contro il sindaco Tranchida”. Al riguardo c’era stata anche un’aspra polemica innescata dal primo cittadino che aveva parlato di “qualche giornalista censore”. Il segretario provinciale di Trapani dell’Assostampa, Giovanni Ingoglia, ha voluto replicare: “Siamo convinti che un atto pubblico di tal fatta non può e non deve essere ignorato da chi fa il giornalista con trasparenza, dignità e scrupolo. Riteniamo gravi e inaccettabili, quanto infamanti, le dichiarazione del sindaco di Erice”.