Elezioni nazionali, Ricorsi al Tar e alcamesi in corsa per le candidature

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I giudici del Tribunale amministrativo regionale esamineranno il prossimo 23 febbraio i ricorsi presentati contro l’elezione di alcuni deputati regionali, quattro in provincia di Trapani, dodici in tutta la Sicilia per chiederne la decadenza.  Il 23 febbraio potrebbe conoscersi la decisione dei giudici amministrativi. In provincia di Trapani l’ex deputato Paolo Ruggirello e Giacomo Tranchida hanno presentato ricorso contro l’elezione di Mimmo Turano (Udc, nella foto a destra), Stefano Pellegrino (Forza Italia) e Sergio Tancredi e Valentina Palmeri (nella foto a sinistra) del Movimento 5 Stelle. L’ex sindaco di Alcamo Giacomo Scala (nella foto al cento) ha invece presentato ricorso contro i due di Cinque stelle e di Forza Italia. Il ricorso è contro la proclamazione dei suddetti eletti. Secondo i ricorrenti non potrebbero rivestire la carica di parlamentari regionali poiché non hanno presentato le dichiarazioni, previste dalla legge Severino, sulle incandidabilità. I ricorsi poggiano anche su una serie di sentenze, in particolare in Sardegna e Basilicata, dove dopo l’ultimo grado di giudizio ovvero il Consiglio di Stato sono stati ribaltati gli esiti delle elezioni. Intanto entro oggi la presentazione dei simboli, mentre i partiti sono alle prese con le candidature. Quelle del M5S saranno rese note domani mentre all’interno del partito fondato da Peppe Grillo infuria la polemica per i metodi adottati tanto che già vengono preannunciati ricorsi contro le decisioni prese in un movimento dove, da tempo non vale più l’equazione uno vale uno, ma dove comandano Di Maio con la Casaleggio associati. Mal di pancia e mal contenti nel M5S con tantissimi portaborse che correranno per Camera e Senato. E la corsa a chi le spara più grosse continua ogni giorno. Dal reddito di cittadinanza, necessari 15 miliardi di euro per vararlo, al reddito di inclusione (due miliardi). A chi intende abolire le tasse universitarie a chi vuole portare l’aliquota fiscale al 25 per cento o al 15. Ma come compensare queste maggiori uscite? L’Osservatorio conti pubblici italiano, Carlo Cottarelli, direttore esecutivo del Fondo monetario internazionale ha inviato a tutti i venditori di promesse un questionario chiedendo di specificare da dove prenderanno i fondi. Ebbene nessuno ha risposto. Sembra di assistere nelle esternazioni dei politici alle televendite di Vanna Marchi, che sappiano quale poi è stato il suo destino. Insomma meglio scrivere slogan che mettere in fila i numeri. Tutti straparlano. Ma perchè non parlano mai questi signori dello sproloquio dei problemi reali degli italiani? Al primo posto il lavoro. Una sanità che fa acqua con, per esempio, liste di attesa negli ospedali di decine di mesi, altrimenti si sceglie la via breve del pagare le visite in studi privati. E poi la scuola. La tutela dell’ambiente. Nessuno parla dei problemi reali e poi ci si meraviglia per l’altissimo numero di chi non va a votare. Torniamo alle cose più terra terra  di casa  nostra. Giacomo Scala starebbe tentando di candidarsi col Pd. Partito ad Alcamo alla frutta. Mimmo Turano nell’Udc. Entrambi al Parlamento nazionale dove si sussurra che con Forza Italia potrebbe scendere in campo il medico Giuseppe Parrino, figlio di quel galantuomo del enatore Francesco, già sottosegretario ai Beni culturali, mentre la mamma Enza Parrino è stata la prima donna ministro in Sicilia. L’ambientalista Massimo Fundarò ha aderito a Liberi e Uguali di Pietro Grasso, partito manovrato da Bersani e D’Alema. L’ex assessore Gianluca Abbinanti smentisce che la moglie Claudia Lentini sia stata avvicinata da Liberi e Uguali per candidarsi alla Camera. Mentre per “Diventerà bellissima” al Parlamento si dovrebbe candidare l’avvocato alcamese Vincenzo Abate, che partecipò alle regionali, ottenendo un buon successo con  2.264 voti.