Edilizia, settore verso il baratro. La Fillea-CGIL punta il dito sugli appalti pubblici

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Finanziamenti disponibili e opere cantierabili ma mai realizzate, imprese costrette a chiudere e aumento della disoccupazione. La crisi nel settore dell’edilizia non accenna a diminuire e la Fillea Cgil di Trapani lancia l’allarme comparando i dati, su base provinciale, del settore del 2019 a quelli aggiornati al 30 agosto 2020. “La crisi dell’edilizia – dice il segretario della Fillea Cgil, l’alcamese Enzo Palmeri – è in costante aumento e i dati fotografano una situazione drammatica legata alla crisi e in cui gioca un ruolo determinante il mancato avvio delle opere pubbliche”. Diminuiscono le imprese con 130 attività imprenditoriali costrette a chiudere: nel 2019 le imprese attive erano 1251, oggi sono 1121. Continua a crollare anche il numero degli operai dichiarati con 189 disoccupati in più. La massa salariale registra meno 4 milioni di euro.

“I dati – spiega il segretario Palmeri – nella loro drammaticità offrono, comunque, una visione parziale perché a essi andrebbero sommati i numeri della crisi dell’indotto e delle professionalità che ruotano attorno al settore”. La Fillea Cgil denuncia, inoltre, il mancato utilizzo, da parte dei Comuni del trapanese, dei 500 milioni di euro destinati al territorio dal “Patto per la Sicilia” .“Lentezze burocratiche e carenze progettuali – sostiene il segretario Palmeri – fanno si che i finanziamenti del Patto per la Sicilia non siano ancora stati spesi così come a essere bloccate, per il mancato rilascio dei certificati da parte di Stato e Regione, sono numerose opere pubbliche”.

Tra le opere finanziate, ma per cui non è ancora stato predisposto un bando, c’è il nuovo ospedale di Alcamo per cui la Regione ha stanziato 21 milioni di euro: da anni si attende la gara d’appalto e c’è voluto un anno soltanto per aprire le buste per assegnare la direzione dei lavori. Ferma anche ad Alcamo la realizzazione della bretella di congiunzione tra le statali 113 e 119 per cui sono stati stanziati 40 milioni di euro così come non sono mai stati avviati i lavori per realizzare i depuratori, già finanziati per 23 milioni di euro, a Castellammare del Golfo e a Scopello.

“Siamo disponibili – ribadisce Enzo Palmeri – a incontrare tutti i sindaci della provincia di Trapani e gli altri Enti appaltanti, come Anas e Asp, per chiedere l’avvio delle opere cantierabili. Il settore dell’edilizia è in caduta libera, ma la soluzione per arginare la crisi c’è ed è quella di rimettere in moto il settore con l’edilizia pubblica, solo così potrà ripartire – conclude il sindacalista alcamese – anche quella privata e tutte le attività a esse collegate”.