Edilizia, il paradosso dei così-detti fondi europei

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Di Laura Lombardo — Se la mano invisibile del mercato di Smithiana memoria esiste davvero, allora la politica ne sarebbe l’artrosi. Secondo Rosario Ferrara, Presidente ANCE — Associazione Nazionale Costruttori Edili — sezione Trapani, in seno a Confindustria, la politica è la causa indiscussa del cumulo di macerie che è oggi il settore dell’edilizia. I lavori pubblici sono crollati del 90%, perché i comuni né sembrano avere le finanze né si adoperano per riceverle. Ci sarebbero infatti dei fondi disponibili che possono essere affidati agli enti locali solo sulla base di un progetto esecutivo dei lavori, e a redigere questo sommario esecutivo devono essere delle figure professionali di tecnici specializzati, e i tecnici specializzati invece “non ci sono in numero adeguato”, secondo le dichiarazioni del sindacalista Filca Cisl Danese, essendo gli uffici tecnici comunali più “vuoti” di una bottiglia di Torricelli, complice anche qui l’esiguità delle finanze. E il ciclo ricomincia da capo in una spirale decadente interminabile. La Regione ha anche le sue colpe, secondo Ferrara, ma in modo esclusivo. Infatti l’Europa è vero che stanzia dei fondi per la Sicilia e per il settore, “ma tali fondi sono erogati solo a consuntivo – e cioè a patto che vengano prima anticipati dal bilancio regionale”, secondo delle coperture finanziarie precise e non in deroga al Patto di Stabilità e al pareggio di bilancio. In pratica, l’Europa eroga finanziamenti per il rilancio economico a quegli enti che, avendo già quelle risorse finanziarie, non avrebbero effettivamente un’economia da rilanciare — o almeno non quanto altre regioni.

Oltre ai lavori pubblici, anche il versante privato dell’edilizia sarebbe in crisi. Secondo Ance Trapani e il suo Presidente, in questo caso, la causa primaria, anch’essa connessa alle inefficienze politiche, sarebbe l’aeroporto di Birgi che non funziona. “Prima della chiusura dello scalo per motivi militari, i turisti in transito rappresentavano la domanda principale per l’acquisto o la costruzione ex novo di immobili ad uso residenziale”. Anche per gli industriali edili, quindi, il rilancio dell’aeroporto è il punto da cui partire.