E’ emergenza Blue Tongue

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    Una diffusione capillare e immediata dell’epidemia comunemente conosciuta come blue tongue, sta causando il decesso di numerosissimi capi di ovini nelle zone costiere di Trapani, Palermo e Messina. La febbre catarrale, seppur non pericolosa per l’uomo, si sta rivelando devastante provocando una morìa di animali sempre più incalzante. La situazione di emergenza è stata discussa ieri mattina a Palermo, nella sede dell’ispettorato agrario, dove, su iniziativa del deputato trapanese Paolo Ruggirello in accordo con il capogruppo di Articolo 4 Luca Sammartino, si sono ritrovati l’assessore regionale all’agricoltura Dario Cartabellotta, Ignazio Tozzo del Dipartimento regionale per le attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico e Antonio De Santis dell’Asp di Trapani. Presente anche una rappresentanza degli allevatori trapanesi.

    L’epidemia che causa una totale inattività degli animali, li colpisce con febbre alta fino a causarne la morte. In provincia di Trapani, in particolare, non c’è ancora una stima certa ma sarebbero circa duemila gli animali deceduti. I dati ufficiali dicono che su 60 aziende zootecniche del trapanese, 46 hanno già segnalato all’Asp l’invasione virale.

    Durante la riunione l’assessore Cartabellotta ha richiesto un monitoraggio dei casi tramite il servizio veterinario dell’Asp per poi procedere con l’abbattimento degli animali incurabili e valutare la linea d’intervento preventivo da adottare. I deputati di Articolo 4, Ruggirello e Sammartino, avanzeranno la richiesta di una somma da destinare a queste misure di intervento nel bilancio regionale, dopo aver definito l’entità del danno.

    Fra le conseguenze già facilmente delineabili c’è quella del mancato reddito per gli allevatori. Per l’assessore Cartabellotta, il problema è da arrestare subito per evitare istanze assistenzialiste alla comunità europea. Agli allevatori è stata richiesta, pertanto, grande attenzione alla provenienza del bestiame. I capi, oggi, infettati arriverebbero dalla Sardegna.