Droga nel trapanese e nel palermitano, parla pacecoto. Confermati ruoli di Vitale e Guida

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Un nuovo collaboratore di giustizia starebbe riuscendo a dare una grossa mano agli inquirenti per fare luce sui vasti traffici di droga fra Calabria e Sicilia occidentale. Secondo la testata giornalistica LiveSicilia si tratterebbe di Antonino Tranchida, 37enne di Paceco, arrestato lo scorso mese di dicembre assieme ad altre 27 persone e condannato qualche mese fa nell’ambito di un’altra operazione antidroga, ‘Gordio’, messa a segno dai carabinieri nel luglio del 2021. Tranchida conosce bene i traffici di stupefacenti nel trapanese e nel palermitano. Lo dimostrano, appunto alcuni blitz di polizia, carabinieri e guardia di finanza. Il 37enne di Paceco conoscerebbe molto bene gli aspetti del narcotraffico fra Calabria e Trapani, i nomi di chi gestisce lo smercio di droga a Palermo e provincia, il ruolo dei grossisti campani e anche gli affari in corso a Roma.

Il nuovo collaboratore di giustizia, secondo LiveSicilia, starebbe anche parlando di alcuni importanti particolari dell’operazione messa a segno nel partinicese dai carabinieri, nel 2017, scaturita nelle recenti condanne a 20 anni di carcere per Michele Vitale, detto ‘Fardazza’, e a 19 per Gioacchino Guida, altro partinicese. Quest’ultimo è uno dei perni pure nell’operazione ‘Oro Bianco’, quella messa a segno dalla polizia del commissariato di Alcamo e che ha fatto luce su un vasto traffico di droga tra il Lazio, specificatamente Latina, e Alcamo passando proprio da Partinico. Guida sarebbe coinvolto in diverse inchieste di droga in quanto sarebbe ritenuto un riferimento per il mercato della droga a Palermo e avrebbe pure messo le mani sulla piazza dello Zen. Una grossa mano a nuovi filoni di indagini l’avrebbe data proprio Tranchida con i verbali di interrogatori raccolti dai pubblici ministeri Brucoli e Gagliardi. In uno degli ultimi il pacecoto ricostruirebbe i canali della droga attivati con le ‘ndrine’, le cosche della ndrangheta, di Rosarno. Con Vitale di Partinico i rapporti erano ottimi. Una volta, nel 2018, avrebbe raccontato Tranchida, gli fece scegliere una barca ormeggiata a Trapani e la rubò per lui. Lo stesso favore fu fatto a Giuseppe Lombardo, pure lui condannato. Le barche furono poi spostate nel porticciolo di Balestrate. I racconti di Tranchida confermano anche che gran parte della marijuana verrebbe coltivata nelle campagne partinicesi mentre la cocaina arriverebbe da altre regioni, soprattutto da Calabria e Lazio. Il nuovo collaboratore di giustizia non conosce però gli approvvigionamenti all’estero che, secondo gli inquirenti, si verificherebbero nel sud-America e in Albania.