Domani alunni e insegnanti a casa, in aula solo la scuola dell’infanzia. Protestano i sindacati

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In Sicilia, come in altre regioni, domani nessuno entrerà in classe tranne bambini, insegnanti e collaboratori delle scuole dell’infanzia e degli asili-nido. Sono state invece sospese le attività didattiche in presenza: fino al 16 gennaio per le scuole elementari e medie, fino al 30 per gli istituti superiori. Da domani, quindi, nessuna novità per gli alunni più piccoli che seguiranno le lezioni in presenza, come hanno
hanno fatto sempre fin dall’apertura dell’anno scolastico in corso.

In alcune città l’incremento dei casi e della preoccupazione ha spinto i sindaci a chiudere anche le scuole dell’infanzia, come a Marsala, mentre in altre, vedi Palermo, i sindaci hanno fortemente invitato il personale a sottoporsi a tampone. Sulla vicenda sono intervenuti anche i sindacati ma non in maniera compatta, almeno a livello provinciale. Le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, invece, hanno invece sottoscritto un documento unitario definendo un errore la scelta del governo regionale.

In provincia la più battagliera si è rivelata la Uil Scuola Trapani, che ha subito fortemente contestato l’ordinanza regionale. “Le misure di sicurezza sono le benvenute ma vanno prese per tutti. Il personale della scuola dell’infanzia, che ha lo stesso contratto di quello della primaria – affermano i sindacalisti UIL – non può essere discriminato. Docenti e bambini hanno tutti lo stesso diritto di tutela alla salute”.

Discorso diverso per la CISL Scuola che, alla luce della nuova ordinanza di Musumeci, è ritornata subito alla carica per chiedere la vaccinazione immediata della popolazione scolastica e degli insegnanti. A cominciare proprio dalla scuola dell’infanzia, l’unica che andrà avanti con le lezioni in presenza. Ieri è stata lanciata la campagna nazionale con l’hashtag #vacciniamolascuola