Muri divelti, bagni distrutti, vetri rotti. Gravemente danneggiata, la casa di villeggiatura, nella frazione trapanese di Marausa, del deputato regionale Paolo Ruggirello (Lista Musumeci).
Ignoti sono penetrati all’interno, con l’evidente la volontà di creare un ingente danno: nessun locale della villetta è stato tralasciato dai vandali. Sull’episodio indagano i carabinieri, a cui Ruggirello si è rivolto denunciando l’accaduto.
L’immobile – riferisce il deputato regionale – “è lo stesso che è stato messo sotto la lente, in quanto abusivo, a seguito della mia attività parlamentare, avviata durante il governo Lombardo, per la definizione di una legge che regolamentasse tutte le strutture sotto sequestro che deturpavano le coste e versavano in totale stato di abbandono. Iniziativa equivocata e manipolata – sottolinea Ruggirello – che mi ha piazzato sulle pagine dei giornali come quel politico interessato a risolvere una questione prettamente personale. Eppure più volte ho ribadito che se così fosse stato mi sarei preoccupato di nascondere la mia proprietà anziché parlarne davanti a tutti. Anzi, – ripete – il mio è stato un modo per far capire che mi trovavo nella stessa situazione di tante altre persone che avevano avuto sequestrato un bene, pertanto non potevano agire di loro iniziativa, e allo stesso tempo nessun organo preposto decideva sul da farsi. Lasciando così centinaia di strutture in stato di abbandono. Da qui – continua il deputato regionale – gli attacchi delle associazioni ambientaliste e di altre parti politiche che non si sono affatto preoccupate, invece, dell’anomalia dell’iter per la sanatoria delle case abusive. I titolari, infatti, hanno pagato per farne richiesta e ora alcuni vedono le loro case demolite. A qualcuno, quei soldi sono arrivati. Così come, nel mio caso specifico, i vecchi proprietari esercitavano persino un’attività di ristorazione con le opportune licenze e tassazioni. Eppure anche allora l’immobile era abusivo!
L’episodio – secondo Ruggirello – potrebbe essere avvenuto negli ultimi venti giorni fino a quando lunedì pomeriggio, il figlio si è recato sul posto con una pattuglia dei vigili urbani per effettuare un sopralluogo a seguito di un esposto per presenza di eternit. “Un’altra anomalia – per il deputato – dal momento che il materiale, da sempre, è stato coperto da un controsoffitto, in un piccolo magazzino antistante la struttura”, e proprio in occasione del sopralluogo dei vigili, la copertura è stata trovata per terra lasciando scoperti i pannelli di eternit, tra l’altro – tiene ad evidenziare – in perfetto stato di conservazione”.
“Da questo deduco” – conclude – “che ci sia davvero un accanimento su questa storia che si è chiusa dopo trentacinque anni con un diniego alla sanatoria emesso qualche mese dall’ufficio tecnico del comune di Trapani, senza tenere in conto alcuna graduatoria ma come campione estratto per caso. Eppure in quella zona la mia proprietà non è l’unica in queste condizioni”.