Alpauno

Dighe e condutture idriche. Arrivano 240 milioni in Sicilia per le infrastrutture

Le condizioni della conduttura di Dammusi

Sono 240 milioni destinati alla Sicilia per le infrastrutture idriche. Ci sono investimenti per le dighe, sui potabilizzatori e sulle condutture con opere già cantierabili che dovrebbero  essere completate entro il 2026. Si tratta dei fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza. Ma la Sicilia sarà in grado di spenderli per migliorare la distribuzione idrica e in agricoltura? Va detto che nonostante le piogge, abbondanti nell’ultimo mese, la mancata manutenzione degli invasi costringe a gettar a mare tantissima acqua. E in estate si soffre la sete. Tra i progetti quelli di Siciliacque. Ci sono grandi cantieri per il potenziamento della rete nella Sicilia occidentale fra Montescuro Ovest, che fornisce a pagamento acqua anche ad Alcamo, Mazara, Petrosino, Garcia e Favara di Burgio per 75 milioni e il raddoppio dell’acquedotto Garcia. La scarsa qualità delle condotte è una delle cause della siccità estiva e l’Istat segnala che in Sicilia si disperde il 50,5 per cento di acqua per la vetustà della rete, ma anche a causa dei tanti allacci abusivi. La scarsa capacità di potabilizzatori è un altro problema. Via libera a 23 milioni di euro per il rifacimento del potabilizzatore dello Jato. Opera che dovrebbe essere ultimata entro cinque anni. Ne sanno  qualcosa i cittadini i cittadini che risiedono nella parte settentrionale di Palermo, Balestrate, Trappeto, Terrasini, Carini, Capaci e Isola delle Femmine a causa delle notevoli quantità di fango nel lago Poma il cui livello è aumentato di quasi due metri, costringendo il potabilizzatore dello Jato a fermarsi con una drastica riduzione della fornitura. La precarietà di un servizio essenziale si riflette sui cittadini  gli alcamesi in materia di erogazione idrica ne sanno qualcosa.

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