Difesa Domingo ‘Tempesta’, beni sequestrati non sono suoi. Appello il 27 settembre

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Una ditta individuale dedita alla viticoltura, terreni, veicoli, un magazzino, fabbricati rurali e due conti correnti per il valore di un milione di euro sono i beni che i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani hanno sequestrato al castellammarese Francesco Domingo detto “Tempesta”, arrestato a giugno del 2020, A Castellammare del Golfo, assieme ad altri, nel corso dell’operazione antimafia “Cutrara”. Tali beni, secondo l’accusa, seppur intestati ai familiari del 66enne, sarebbero riconducibili proprio a ‘Tempesta’. Insomma Domingo sarebbe il capo anche tra i suoi parenti. Ovviamente la tesi dei suoi difensori, gli avvocati Giusy Cataldo e Raffaele Bonsignore, è di segno opposto. Quei beni – sostengono – nulla hanno a che vedere con Francesco Domingo che li utilizza soltanto e in parte per lavorare. Per questo è stato presentato ricorso alla sezione misure cautelari reali del tribunale di Trapani. L’udienza è stata fissata per martedì 27 settembre.

Un paio di settimane prima riprenderà invece il processo ‘Cutrara’ per gli imputati che hanno scelto il rito ordinario. Due le udienze già calendarizzate: 12 e 26 settembre. Previste le audizioni dei testi inseriti nella lista presentata dagli avvocati di Francesco Domingo. Con Tempesta sono alla sbarra anche i fratelli Lilla e Nicola Di Bartolo nonché Salvatore Labita. Usciti di scena Felice Buccellato, riconosciuto dal tribunale incapace di intendere e di volere per demenza senile, e Francesco Ancona poiché deceduto. Quest’ultimo era l’anziano padre della compagna del sindaco della cittadina del Golfo, Nicola Rizzo, assolto in primo grado nel rito abbreviato ma per il quale la procura della DDA ha presentato appello. I pm non hanno invece presentato ricorso contro l’assoluzione di un altro politico, l’ex presidente del consiglio comunale di Trapani, Francesco Di Bono.

L’appello in abbreviato ripartirà il 4 di ottobre quando si terranno requisitoria dell’accusa e conclusioni delle parti civili. A processo, con il sindaco ma su ricorsi dei rispettivi avvocati, i castellammaresi Daniele La Sala, Maurizio Mulè, Antonino Sabella, Salvatore Mercadante, Camillo Domingo e Francesco Stabile.