La donna di 40 anni è nota alle forze dell’ordine perché avrebbe commesso reati conto la persona. Ma ora pare si sia dedica ad attività più lucrose che consentono ottimi introiti con l’incasso di soldi derivanti dalla detenzione e spaccio di droga, piaga sociale sempre più in aumento che coinvolge come assuntori giovanissimi. I sequestri di droghe di vario tipo avvengono ogni giorno, Gli sforzi e le indagini delle forze dell’ordine non conoscono soste e le attività investigative continuano h 24, Na una volta bloccati sono pochi gli spacciatori che vanno ad abitare nelle patrie galere. Intanto i poliziotti della squadra mobile e del commissariato di Mazara del Vallo hanno tratto in arresto, per detenzione ai fini di spaccio, una donna di quarant’anni, con precedenti per reati contro la persona, sorpresa con centinaia di dosi di cocaina e crack e di altre sostanze stupefacenti. L’attività di polizia giudiziaria si inquadra nell’ambito di una strategia di contrasto finalizzata alla repressione della fiorente attività di spaccio, condotta nei rioni popolari del Comune di Mazara.
Addosso alla donna, sottoposta ad un normale controllo appena fuori dalla sua abitazione, i poliziotti hanno trovato un grosso involucro contenente 100 grammi circa di cocaina, 75 di eroina, 50 di hashish e 21 grammi di crack. Il crack è una sostanza stupefacente pericolosissima a basso costo assunta inalando il fumo dopo aver sciolto i cristalli. Provoca psicosi, stati paranoici, schizofrenia aggressività e alienazione. E’ in forte aumento e provoca anche la morte, Nella abitazione della donna rinvenuto un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento dello stupefacente. La quarantenne era stata già quattro anni fa denunciata per lesioni personali riconducibili a omessa vigilanza, avendo permesso al nipote di due anni, con lei convivente, di ingerire dell’hashish. Su richiesta della Procura della Repubblica di Marsala, il GIP e ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere. Il procedimento è stato definito con sentenza di condanna ad 8 mesi.