Denise, sopralluogo e ispezioni nella casa dove abitava Anna Corona

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La stanza in cui potrebbe essere stata nascosta la piccola Denise Pipitone. O addirittura il posto dove potrebbero esserci i resti del cadavere, qualora la piccola fosse stata uccisa. Ieri la procura di Marsala ha inviato i carabinieri in via Pirandello dove sorge l’abitazione in cui, all’epoca del rapimento di Denise, viveva la famiglia di Anna Corona, l’ex moglie di Piero Pulizzi, padre naturale della bimba scomparsa il primo settembre del 2004.

Sulla base di alcune segnalazioni arrivate in procura negli ultimi giorni gli inquirenti hanno verificato se in quella casa siano stati fatti lavori edilizi che potrebbero aver creato nascondigli.  Piantine catastali alla mano, i carabinieri hanno perlustrato l’appartamento per capire se ci siano segni di intonaco più recente o tracce di una stanza murata. Da alcuni giorni la Procura di Marsala ha riaperto le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone.

Fonti investigative hanno comunque smentito l’ipotesi di ricerche del corpo della piccola. In via Pirandello, oltre ai carabinieri della Scientifica, è giunta anche una squadra del SAF dei Vigili del Fuoco. I pompieri, dopo un primo confronto con i militari che presidiano esternamente l’appartamento, sono entrati in uno dei due garage con bombole di ossigeno, torce, scale e una pompa idrovora per potere svuotare e ispezionare una cisterna profonda 10 metri. L’ispezione non ha rivelato nulla e non è stato nemmeno necessario svuotare il pozzo in cui c’era circa un metro e mezzo d’acqua.

La scomparsa di Denise rimane un mistero così come un mistero appare la perquisizione effettuata a suo tempo dai carabinieri nella palazzina di via Pirandello ma al piano terra, quando invece Anna Corona e la sua famiglia abitavano al primo piano. Perché allora l’ex moglie di Piero Pulizzi ha accompagnato i militari a visitare stanze e ambienti altrui? Al primo piano chi e cosa c’era? Indagini fatte male e depistaggi, lo dice da giorni anche Maria Angioni, adesso giudice del lavoro a Sassari, che nel 2004 era in servizio alla procura di Marsala e che indagò come pm sulla sparizione della piccola Denise Pipitone.