Sotto indagine il giornalista Milo Infante che conduce “Ore 14” su RaiDue e molto spesso si è occupato della scomparsa di Denise Pipitone. Non si conoscono i dettagli delle accuse ma riguarderebbero la scomparsa, il primo settembre 2004 da Mazara del vallo, di Denise Pipitone. “Molti – ha scritto Infante su facebbok – mi chiedono a che punto sono le indagini sul sequestro di Denise Pipitone. Temo ferme all’archiviazione disposta dal gip di Marsala su richiesta della Procura. Per contro invece posso dirvi che i giudici indagano chi Denise l’ha cercata con tutte le forze. Giornalisti, ex pm, e non solo. Denise va cercata, non archiviata”.
Il caso di Infante non è effettivamente il primo di un’indagine parallela alla scomparsa e che non riguarda le ricerche della bimba. Negli scorsi mesi l’avvocato di mamma Piera Maggio, il marsalese Giacomo Frazzitta, era stato oggetto di richiesta di procedimento disciplinare al suo ordine di riferimento per un’intercettazione. In altre parole la vicenda giudiziaria va avanti ma le ricerche della ragazza sembrano totalmente ferme. Nei mesi scorsi era stata indagata per false testimonianze ai pm una delle professioniste che tra il 2004 e il 2005 si erano occupati del caso: l’ex pm Maria Angioni oggi giudice del lavoro a Sassari. Il magistrato era stato sottoposto a indagine a seguito di alcuni dettagli forniti e per i quali è stato chiesto riscontro. Il caso è stato poi archiviato. Lo scorso 6 marzo l’ex pm aveva scritto su facebook: “Ho fatto di nuovo il nome della persona a carico della quale si accalcano più indizi di responsabilità per il rapimento di Denise Pipitone, spiegando gli indizi e dove trovarli. Però poi hanno iscritto nel registro degli indagati altre persone”.
Intanto a fine febbraio si è aperto il processo per Ilaria Mura, giornalista di “Quarto grado”. Secondo le accuse avrebbe detto a Gaspare Ghaleb della presenza di microspie sulla sua macchina. Ghaleb è l’ex ragazzo di Jessica Pulizzi, figlia del padre naturale di Denise, Piero Pulizzi, in passato imputata per sequestro di persona ai danni della sorellastra e poi assolta. Ghaleb invece fu condannato per false informazioni al pm, condanna poi prescritta in appello.
