Denise, circo mediatico inquina indagini. Lo sostiene la Procura

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Gli inquirenti della procura di Marsala, che hanno riaperto dopo circa 17 anni le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone, la bambina svanita nel nulla a Mazara del Vallo, da via La Bruna, l’1 settembre del 2004, hanno chiesto l’archiviazione non soltanto per Anna Corona e Giuseppe Della Chiave, indagati per sequestro di persona, ma anche per Antonella Allegrini e Paolo Erba, indagati per false informazioni al pubblico ministero e che avrebbero ammesso di essersi inventato tutto. Nelle oltre 50 pagine scritte dalla procura marsalese c’è anche un duro attacco al circo mediatico, soprattutto quello televisivo. Sulla vicenda, hanno scritto i magistrati, “C’è un altissimo rischio di ‘inquinamento’ indotto dalle modalità con cui in modo martellante e asfissiante le trasmissioni tv e i siti si occupano del caso della piccola Denise Pipitone”.

Nella motivazione si ripercorrono i nuovi accertamenti eseguiti e le storie di falsi testimoni come Antonella Allegrini e il marito Paolo Erba che confessando di essersi inventato tutto hanno praticamente scagionato Anna Corona, ex moglie del padre naturale di Denise, Piero Pulizzi,  e Giuseppe Della Chiave. I due coniugi avevano contattato il legale della madre di Denise, l’avvocato Giacomo Frazzitta, e gli avevano raccontato di aver visto la bambina nell’hotel di Mazara del Vallo in cui lavorava la Corona, proprio il giorno della scomparsa.

Ritornando all’inquinamento dell’inchiesta, i magistrati marsalesi sostengono che la vicenda della scomparsa di Denise e delle successive indagini “è descritta così in dettaglio che chiunque potrebbe avere il ruolo di testimone. Navigatore del web o spettatore di talk show sarebbe in grado di raccontare tutti i dettagli. Mitomani di ogni sorta e personaggi in cerca d’autore purtroppo si inseriscono indebitamente in questa vicenda ed è forte il rischio – afferma la procura di Marsala – che persone innocenti vengano consegnate all’opinione pubblica come mostri da sbattere in galera”. Un atto di censura verso il circo mediatico che si è riacceso e scatenato, da alcuni mesi, sulla scomparsa di Denise Pipitone. Resta la rabbia e il dolore per una bimba scomparsa nel nulla. Allo stato attuale nessuno può nemmeno ipotizzare se sia viva oppure no.