Delocalizzazione distilleria Bertolino, alta tensione all’Ars

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Alta tensione ieri in audizione alla commissione Ambiente all’Ars dove si è discusso della delocalizzazione della distilleria Bertolino di Partinico. Attorno al tavolo dirigenti dell’assessorato Territorio e Ambiente, componenti della commissione, ambientalisti e il sindaco di Partinico Salvo Lo Biundo letteralmente travolto dalle critiche per questa operazione che prevede lo spostamento dell’industria da viale dei Platani in contrada Bosco Falconeria. Si sarebbe dovuta votare una risoluzione con cui si chiedeva l’annullamento in autotutela del decreto dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente che ha escluso dalla Vas (valutazione ambientale strategica) la variante urbanistica e la delibera di consiglio comunale che ha approvato la stessa variante che permetterebbe all’industria insalubre di prima classe di allocarsi a Bosco Falconeria. Tutto rinviato però in una prossima seduta perchè la commissione ha chiesto una serie di documentazioni inerenti a questa prima fase di iter in variante al piano regolatore generale: “Quando avremo tutte le carte in mano – sottolinea la componente della commissione Attività produttive all’Ars, Valentina Palmeri – saremo in grado di valutare al meglio la vicenda che comunque ha molti lati quantomeno oscuri. Ci sono delle evidenti lacune procedurali da parte soprattutto della Regione: alla variante si è arrivati senza valutazione paesaggistica, senza tener conto delle direttive del decreto Seveso sulle pianificazioni territoriali, non c’è nemmeno la valutazione ambientale strategica e nessun pronunciamento dell’Asp di Palermo e dell’ex Provincia”. Da più parti è stata anche avanzata l’ipotesi che tutta l’operazione sia viziata sul piano normativo: “Tutto è stato fatto seguendo le norme – ha replicato il dirigente generale del dipartimento Urbanistica dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente, Salvatore Giglione – e vorrei sottolineare che al momento ci si è espressi esclusivamente sull’esclusione della Vas dalla variante e non sull’insediamento dell’industria. Quella sarà una fase successiva e determinate valutazioni ambientali saranno fatte nel momento in cui sarà trasmesso il progetto esecutivo”. Nella nuova superficie individuata in contrada Bosco Falconeria, ampia all’incirca 15 ettari, è prevista la realizzazione di un impianto industriale per l’estrazione da biomasse vegetali di bioetanolo da destinare al mercato dei carburanti verdi, nonché per la trasformazione di biomasse vegetali per la produzione di energia termica ed elettrica mantenendo alcune produzioni tradizionali come quella di alcool per l’industria. Confronto che ha fatto scintille con il sindaco Salvo Lo Biundo, i toni si sono talmente accessi che la seduta ha rischiato ad un certo punto di essere sospesa: “Su questa vicenda c’è solo speculazione politica da parte di chi non vuole che vada in porto questo grandissimo obiettivo – ha evidenziato il primo cittadino -. Ad arte sono messe in giro notizie false su questa delocalizzazione, come quella che si potrebbe realizzare un inceneritore. Non c’è nulla di tutto questo ma solo impianti all’avanguardia dal bassissimo impatto ambientale”. A chi accusa il Comune di avere realizzato questa operazione a scapito delle tante aziende agricole e turistiche sorte in zona Lo Biundo ha replicato: “Quell’area è destinata secondo piano regolatore generale ad insediamenti industriali, chi in questi anni ha realizzato strutture turistiche e agricole lo sapeva e ha investito a suo rischio e pericolo”.