‘Cutrara’, rinvio al 26 marzo. Attesa anche per le sorti del Comune

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Assenza giustificata, questa mattina, per il gup di Palermo, Annalisa Tesoriere, e l’udienza preliminare del processo ‘Cutrara’ è stata rinviata di circa due settimane, più precisamente alle 12,30 di venerdì 26 marzo. In quella sede il giudice dovrà pronunciarsi sulla richiesta di costituzione di parte civile del comune di Castellammare del Golfo e su quella della Fondazione Caponnetto. Inoltre il GUP dovrà esprimersi sulla richiesta di costituirsi come parte offesa della vittima di un episodio suppletivo presentato dai PM, quello a carico di alcuni indagati, per danneggiamento e incendio di un mezzo agricolo a Calatafimi.

Dovrebbe essere almeno la metà degli indagati, in tutto 20, a scegliere il rito abbreviato e tra questi anche il sindaco di Castellammare del Golfo, Nicola Rizzo. I suoi avvocati, Giacomo Frazzitta e Fabrizio Biondo, nell’ultima udienza, avevano depositato altra documentazione e perizie tecniche di parte. La posizione del primo cittadino ruota ad un incontro con il boss Francesco Domingo, detto Tempesta, il perno centrale dell’operazione antimafia, che potrebbe invece optare per il rito ordinario.

Fra i 20 indagati, fra questi anche l’anziano suocero del sindaco Rizzo, un ex presidente del consiglio comunale di Trapani e un ex consigliere comunale castellammarese,  uno soltanto potrebbe ottenere il patteggiamento della condanna, con pena sospesa. La richiesta è stata avanzata dall’avvocato Massimo Gagliardo, legale del cinquntaquattrenne Vito Di Benedetto, accusato di favoreggiamento aggravato dall’associazione mafiosa.

Il sindaco della cittadina del Golfo, Nicola Rizzo, consigliato dai suoi avvocati, avrebbe scelto il rito abbreviato per dare una risposta in tempi rapidi alla cittadinanza e assumere le relative decisioni. Entro l’estate potrebbe infatti arrivare la sentenza e il primo cittadino di Castellammare, in caso di condanna, intenderebbe rassegnare immediatamente dimissioni irrevocabili.