Custonaci: rapina al Mps, arrestato quinto complice

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Si è chiuso il cerchio attorno alla rapina dello scorso 21 marzo al Monte dei Paschi di Siena di Custonaci. E’ stato arrestato il quarto autore di quel raid dalla Compagnia dei carabinieri di Alcamo che quindi, a seguito di indagini a tamburo battente, è riuscita a ricomporre tutti i tasselli. A finire in manette il quarto e ultimo complice di quella rapina: si tratta di Salvatore Freschi (nella foto), 26 anni, palermitano. E’ fratello di uno degli altri quattro arrestati, Giovanni, 29 anni, il quale era la mente di una banda fatta tutta da palermitani che era diventata un vero flagello per gli istituti di credito di mezza Sicilia. Infatti a questi criminali, a seguito di lunghe e complesse indagini condotte dai militari dell’Arma, sono imputate almeno sette rapine in vari istituti di credito delle province di Trapani, Messina e Palermo. Per mesi questa gang era riuscita a gettare scompiglio nelle banche della Sicilia settentrionale. All’ultimo degli arrestati sono stati applicati i domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, stessa sorte che è toccata agli altri suoi complici. A incastrare la banda l’ultima rapina a Custonaci quando, poco prima della chiusura del Monte dei Paschi di Siena, si sono introdotti all’interno con il viso nascosto da passamontagna riuscendo a costringere gli impiegati a farsi consegnare dai dipendenti la somma di 10 mila euro in contanti. Nonostante il tempestivo allarme e l’arrivo di una pattuglia dei carabinieri in pochissimi istanti, i malviventi sono riusciti a dileguarsi facendo perdere le proprie tracce. Risolutiva è stata l’attività d’indagine portata avanti dai carabinieri della stazione di Custonaci e dal Nucleo Operativo e Radiomobile di Alcamo. Dei cinque rapinatori solo uno era ancora a piede libero perché gli altri vennero arrestati il 9 giugno scorso. L’indagine trova epilogo a seguito delle prime risultanze investigative. Infatti i primi 4 arresti arrivarono a seguito di un folle inseguimento con i malviventi che, essendo braccati, abbandonarono l’auto ma commettendo un grave errore, lasciando a bordo del veicolo diversi oggetti fra i quali 4 telefoni cellulari, nonché documentazione di varia natura, tra cui la carta di circolazione ed il certificato di proprietà del veicolo. Raccolti questi indizi ed effettuati gli opportuni riscontri grazie all’analisi dei tabulati di traffico telefonico ed alle immagini acquisite dall’impianto di videosorveglianza della banca comparate con quelle dei proprietari dei telefoni rinvenuti, i carabinieri sono riusciti ad arrivare all’identità degli autori della rapina.

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