Cura randagi ad Alcamo, consiglio comunale non riconosce debito verso veterinario. Cuscinà non vota

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La doppia indagine della Guardia di Finanza e del Comune di Alcamo causa anche un polverone politico. Il consiglio comunale non ha infatti riconosciuto il debito fuori bilancio di 10.350 euro per l’assistenza veterinaria ai cani randagi portata avanti, nel
2017, dal dottore Bernardo Viola. Probabilmente il fatto che i documenti relativi alla vicenda, e anche ad altri anni, siano al centro di presunti illeciti circa l’affidamento del servizio di assistenza sanitaria per la cura di randagi malati e feriti, ha suggerito
alla maggioranza consiliare di bocciare il riconoscimento.

La cosa che però fa storcere il muso è il fatto che il capogruppo consiliare del movimento 5 Stelle, Alesssandra Cuscinà, battagliera rappresentante degli animalisti, al momento della votazione sul debito verso un veterinario che ha assistito numerosi cani, segnalati da diverse associazioni, ha preferito abbandonare l’aula e non esprimere alcun voto. Cosa accadrà adesso? Molto probabilmente i legali del veterinario alcamese andranno avanti, si rivolgeranno al tribunale civile riuscendo probabilmente ad ottenere una sentenza favorevole. In questa maniera il debito da 10.350 euro lieviterà abbastanza per le spese di giudizio, per gli interessi e per le spese legali.

I problemi, però, non finiscono qui perché il comune di Alcamo, da un paio di mesi, non ha più rinnovato la convenzione con i veterinari privati per assistere i cani randagi la cui salute e l’eventuale pericolosità sono, per legge, di competenza dei sindaci. L’ASP, che ha la direzione del rifugio sanitario di contrada Tre Noci, può solo effettuare le prime cure e le sterilizzazioni. I casi più gravi e particolari, che necessitano anche di interventi chirurgici, devono invece essere seguiti da professionisti esterni alla sanità pubblica. Ma il comune di Alcamo non ha ancora deciso se e quando rinnovare l’apposita convenzione.