Consiglio comunale di Alcamo, tanti capi che comandano solo se stessi

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Capi di se stessi. Ovvero generali senza esercito. Non possono impartire ordini. Ma probabilmente li ricevono dagli stati maggiori della politica per come si è verificato per l’elezione del presidente del consiglio comunale di Alcamo. Capi di se stessi alcuni capigruppo del consiglio comunale, perché sono da soli negli scranni del Palazzo di città, ma possono fregiarsi del titolo di capogruppo consiliare.  Solitari capigruppo Giuseppe Stabile, ex dirigente comunale, che una medaglia l’ha può portare sul petto. Quello di avere lasciato appena eletto la lista CentrAli ed avere aderito al gruppo misto che verrà. Stabile deluso perché il leader di CentrAli Giacomo Scala ha apertamente sostenuto Annalisa Guggino. Una decisione ritenuta molto prematura. Forse Stabile col salto della quaglia pensava di potere puntare alla presidenza del consiglio comunale. La carica di presidente  consente a fine mese di intascare il 75 per cento della indennità percepita dal sindaco.

Capo di se stesso Filippo Cracchiolo del Pd, Giuseppe Parrino di Fratelli d’Italia, eletto vice presidente di una commissione dopo avere barattato l’incarico appoggiando il M5S e Centrali. Della serie le ideologie queste sconosciute. Gli altri capigruppo formati da due al massimo tre consiglieri sono Baldo Grillo, Vito Cottone, Baldo Mancuso, Laura Barone, Ignazio Caldarella, Giovanni Calandrino, Francesco Ferrarella. La prima riunione del consiglio comunale si svolse al centro congressi Marconi dove dopo l’elezione  a  presidente di Saverio Messana, ( Udc) braccio destro di Mimmo Turano, l’opposizione abbandonò l’aula gridando all’inciucio. E in effetti i numeri in politica sono lo specchio delle votazioni. Ora con la nomina dei capigruppo completato l’organigramma così come lo è stato per le commissioni consiliari dove gli impiegati statali possono assentarsi dal lavoro per partecipare alle riunioni. Ricordiamo che i pareri delle commissioni sono in linea di massima obbligatori ma non vincolanti. Ovvero possono dare un parere su un argomento trattato e la giunta può capovolgerlo.