Confisca di 1.700.000 euro ai fratelli Coppola, imprenditori ai vertici della mafia locale

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da sinistra i fratelli Coppola e Manno

Dopo il sequestro preventivo dell’ottobre 2015 adesso è arrivato il decreto di confisca per parte di quel patrimonio riconducibile alla famiglia mafiosa di Alcamo. Il provvedimento del tribunale di Trapani, eseguito questa mattina dai Carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale di Trapani, ha colpito gli imprenditori alcamesi Nicolò e Leonardo Coppola, di 60 e 50 anni, figli del defunto Francesco, e del loro prestanome Gaetano Manno, sessantaduenne, tutti e tre già coinvolti nell’operazione antimafia “Alqamah” per intestazione fittizia di beni. I due Coppola finirono ai domiciliari mentre Manno fu sottoposto ad obbligo di dimora.

I provvedimenti eseguiti oggi, richiesti dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo, hanno colpito il  patrimonio  dei fratelli Coppola e del loro prestanome, per un valore complessivo di 1.700.000 euro. L’avvio delle indagini dei carabinieri risale comunque al 2011 e aveva puntato fin da subito alla disarticolazione della famiglia mafiosa di Alcamo. Venne documentata l’ingerenza nel tessuto economico-sociale di imprese facenti capo a prestanome, di fatto riconducibili a soggetti già condannati con sentenze passate in giudicato, per associazione mafiosa ed intestazione fittizia di beni.

La successiva indagine patrimoniale consentì poi di appurare come Nicolò Coppola, dal 2007 al 2009 sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale, si fosse avvalso dei familiari più stretti (il padre Francesco e il fratello Leonardo) e di Gaetano Manno (già denunciato per associazione di tipo mafioso in un’altra operazione insieme con Antonino Bonura, reggente dell’epoca della “famiglia” di Alcamo) per intestare loro le quote della società Trasport scavi srl appena costituita. L’azienda nacque appositamente per eseguire diverse opere di edilizia, sia privata,  come il parco eolico di Alcamo e Partinico, realizzato grazie ai rapporti con l’imprenditore mafioso di Salemi, Salvatore Angelo, che pubblica come i lavori di sistemazione della strada provinciale 47 Alcamo-Castellammare del Golfo. Il tutto usufruendo della protezione e dell’apporto favorevole dell’organizzazione mafiosa.

Gli accertamenti di natura economico-finanziaria hanno quindi permesso di documentare un’articolata serie di cessioni e passaggi di quote che consentivano a Nicolò Coppola di continuare ad operare ugualmente nel settore edile eludendo le limitazioni derivanti dall’applicazione delle misure di prevenzione personale e patrimoniale già emesse a suo carico. Adesso, dopo il sequestro preventivo di 5 anni fa, è arrivata la confisca della Trasport Scavi e della L.C.S. con relativi compendi aziendali, società attive nel settore edile e di movimento terra. La LCS era stata istituita da Francesco Coppola e Gaetano Manno, per aggiudicarsi, in regime d’urgenza, i lavori per la messa in sicurezza della discarica comunale di Vallone Monaco ad Alcamo. Confiscati anche due villini, un partecipazione societaria e 11 rapporti bancari.