Condannato l’animalista Rizzi. 50.000 euro per diffamazione a ex questore di Trapani

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Diffamazione aggravata per Enrico Rizzi: il noto animalista trapanese, segretario del Partito Animalista Europeo, è stato condannato dal Tribunale di Trapani a risarcire, l’ex questore di Trapani, Maurizio Agricola, la somma di 50 mila euro. Rizzi aveva pubblicato, tempo addietro, un post sul social Facebook in cui scriveva della sua richiesta inviata al funzionario di polizia di intervenire sulla situazione di alcuni pitbull utilizzati, secondo l’animalista, in combattimenti clandestini in alcune zone malfamata della città.  Richiesta che, sempre a detta di Rizzi, non aveva ricevuto risposta da parte dell’ex questore. Post che il tribunale trapanese ha ritenuto diffamatorio e ha condannato l’animalista a farsi carico, oltre ai 50 mila euro di risarcimento, anche delle spese processuali liquidate in 6 mila euro ed una multa di 1.500 euro.

Non è la prima volta che il noto animalista si trovi al centro di scontri e querele che sfociano in processi nei confronti di alte autorità e non solo: un fatto simile si era già verificato, infatti, lo scorso giugno 2021 e anche in  quell’occasione Rizzi era stato condannato per aver diffamato sui social Giacomo Ippolito, ex comandante della Polizia Municipale di Erice. L’anno precedente, nel 2020, era stato sottoposto alla  una misura cautelare personale dell’obbligo di firma, emessa dal Tribunale di Torre Annunziata, in Campania a seguito di intervento del trapanese su alcuni cani che vivevano all’interno di un appartamento a Sant’Agnello, in provincia di Napoli. In quell’occasione, il Gip scrisse che Rizzi agirebbe “senza alcuno scrupolo, palesando indifferenza alla legge e con un’indole di prepotenza ed arroganza verso la collettività, commettendo reati contro la sicurezza e l’incolumità pubblica”.

La vicenda più clamorosa, risale al 2014 quando, durante una battuta di caccia, morì il presidente del consiglio regionale del Trentino Diego Moltrar. L’animalista trapanese, all’indomani della tragedia, lo aveva definito “assassino, infame e vigliacco”, utilizzando espressioni lesive nei confronti dello stesso nel corso del programma radiofonico “La zanzara”. Anche in quel caso, Rizzi venne condannato in tutti e tre in gradi di giudizio a 34 mila euro di danni morali nei confronti dei parenti di Moltrar, costituitisi parte civile.