‘Concorsopoli’, udienza preliminare, altro rinvio. GUP fissa nuova data per il 29 giugno

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Di rinvio in rinvio. Slitta ancora l’udienza preliminare del processo ‘Concorsopoli’ che dovrà decidere sull’eventuale rinvio a giudizio di 26 persone, quasi tutte alcamesi, coinvolte sulle presunte “assunzioni pilotate” nei vigili del fuoco, nella polizia di Stato e nella polizia penitenziaria. L’udienza era già stata fissata per il 20 marzo scorso, poi rinviata ad oggi 5 giugno ed ora nuovamente slittata al prossimo 29 giugno su disposizione del GUP, Giancarlo Caruso. L’inchiesta, corredata da una grande mole di intercettazioni, suscitò suo tempo grande scalpore. Quasi tutti gli indagati chiederanno il rito ordinario.

L’indagine, nel 2019, avrebbe portato alla luce – secondo i carabinieri – un sistema molto ben rodato per far vincere i concorsi che, secondo la tesi accusatoria, aveva al centro dell’organizzazione Giuseppe Pipitone, funzionario dei vigili del fuoco, poi sospeso dal corpo. La Procura di Trapani ha chiesto il rinvio a giudizio per le 26 persone. Pipitone, sfruttando anche il fatto di essere stato nominato in una delle sottocommissioni d’esame per le prove psico-motorie di un concorso per vigili del fuoco, si sarebbe impegnato a “sponsorizzare” alcuni candidati nelle diverse prove concorsuali.

Secondo la procura e i carabinieri bastava mettere mano al portafogli. Nell’indagine vennero coinvolti anche due sindacalisti: Alessandro Filippo Lupo della UIL Vigili del Fuoco e Vittorio Costantini, segretario generale del sindacato di Polizia USIP. Oltre che per Pipitone, Lupo e Costantini la richiesta di rinvio a giudizio riguarda anche Vincenzo Faraci, Francesco e Vito Renda, Roberto di Gaetano, Mauro e Giuseppe Parrino, Antonino e Giovanni Pirrone, Davide Castrogiovanni, Silvia Pisciotta, Giacomo Rizzotto, i veneti Mattia Turin e Andrea Doretto, Alessio La Colla, Francesco Ventura, Maurizio Bommarito, Bernardo Carollo, Gaetana Filippi, Gabriele Lo Iacono, Angelo Campo, Fabio Fogetti, Calogero Sciacca e l’ex sindacalista romano della CGIL Vigili del Fuoco, Andrea Nevi. Molti degli indagati, nel marzo del 2022, vennero arrestati o posti ai domiciliari o all’obbligo di dimora.

Successivamente il tribunale del Riesame stravolse l’ordinanza del gip Massimo Corleo, rimettendo in libertà anche coloro che sono ritenuti i perni del sistema, Giuseppe Pipitone e Alessandro Lupo.