Concorsopoli ad Alcamo, udienza preliminare verso slittamento. Chiesto rinvio per 26

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Destinata ad essere rinviata la decisione del Gup del tribunale di Trapani che il prossimo venti marzo avrebbe dovuto decidere l’eventuale rinvio a giudizio di 26 persone indagate nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte  “assunzioni pilotate” nei vigili del fuoco, nella polizia Stato e nella polizia penitenziaria. L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 20 marzo ma a causa del legittimo impedimento di uno dei difensori, l’avvocato Saro Lauria, il gup dovrà fissare un’altra data per un’inchiesta che suscitò grande scalpore.

Quasi tutti gli indagati chiederanno il rito ordinario.  L’indagine, nel 2019, avrebbe portato- secondo i carabinieri- alla luce un sistema per far vincere i concorsi che, secondo la tesi accusatoria, aveva al centro Giuseppe Pipitone, funzionario dei vigili del fuoco, poi sospeso dal corpo. Il lavoro degli investigatori mise nel mirino un concorso per vigili del fuoco effettuato nel 2017. Il blitz scattò nel mese di marzo dello scorso anno.

Nell’abitazione di Pipitone i carabinieri trovarono e sequestrarono degli appunti contenenti nomi e cognomi (con a fianco una cifra in euro) di persone che poi avrebbero superato il concorso. Secondo l’accusa Giuseppe Pipitone, per ottenere il posto fisso avrebbe chiesto agli aspiranti la somma di 3.000 euro ciascuno. Secondo la difesa, sostenuta dall’avvocato Pietro Riggi e che dopo l’arresto del funzionario pubblico portò alla sua definitiva scarcerazione, si trattava invece del costo del corso di preparazione eseguito in un locale della via Spirito Santo.

In questo immobile Giuseppe Pipitone, direttore ginnico sportivo e vice dirigente del corpo nazionale dei vigili del fuoco, preparava fisicamente i candidati. Pipitone ha sempre respinto ogni accusa. «Uno si ammazza la vita per aiutare la gente… Disponibile… Per aiutarla in tutti i sensi e poi alla fine…». Si sfogava così al telefono Giuseppe Pipitone.  Nell’indagine vennero coinvolti anche due sindacalisti e tanti aspiranti di varie città d’Italia ad indossare una divisa. Ventisei in totale che dovranno comparire davanti al Gup.