Comune, marciapiedi in parcheggio privato ad Alcamo Marina. Chiesta sospensione lavori

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Diventa sempre più urgente, al municipio di Alcamo, imparare quali sono i terreni che rientrano nel patrimonio comunale. A via di marchiani errori, infatti, si rischia di dover scucire fior di quattrini, per il ripristino dei luoghi e per gli eventuali danni, dalle già asfittiche casse dell’ente locale.

Dopo gli alberi piantati in terreni privati, in zona Tre Santi-Sant’Anna, e la necessità di espiantarli dopo un paio di giorni a causa delle lamentele di alcuni dei proprietari, stavolta l’errore appare ancora più pesante. La ditta Di Gaetano, incaricata di realizzare la prosecuzione del marciapiede dal parcheggio ancora in costruzione di zona Catena e fino al Canalotto, ha effettuato opere all’interno di un’area condominiale di un immobile, una zona utilizzata per posti-auto. La vicenda avrebbe dell’incredibile in quanto l’impresa starebbe semplicemente seguendo gli elaborati progettuali redatti proprio dal Comune di Alcamo che, ancora una volta, nel giro di un paio di mesi, dimostra quindi di non conoscere le sue proprietà.

Due famiglie che abitano in quell’edificio e che sono proprietarie anche dell’area adiacente la statale 187, hanno quindi presentato una richiesta di immediata sospensione dei lavori del progetto “manutenzione straordinaria della viabilità e dei piazzali di Alcamo Marina”. L’istanza, perentoria, è stata inviata al sindaco, alla giunta municipale, al segretario generale del Comune, al dirigente dei lavori pubblici e al comandante dei vigili urbani. Nella richiesta, corredata da mappe catastali e titoli di proprietà e predisposta dal geometra Alessandro Calvaruso, viene espressamente specificato che sono stati realizzati marciapiedi e orlature in un’area privata senza alcuna autorizzazione. Opere che avrebbero modificato lo stato dei luoghi e violato, oltre alle norme sulla proprietà privata, anche il vincolo a parcheggio in favore dell’edificio. Insomma i condomini, con le opere realizzate dal Comune, non hanno più alcuna possibilità di posteggio.

L’istanza del tecnico di fiducia delle due proprietarie sostiene pure che le opere sarebbero state costruite in difformità al vigente PRG che, per quell’area privata, non prevede alcuna espropriazione per realizzazione di parcheggi. Una vicenda davvero singolare, ancor più di quella della piantumazione degli alberi in terreni privati, che potrebbero finire sui tavoli delle competenti autorità giudiziarie qualora i provvedimenti conseguenziali dell’amministrazione comunale non dovessero soddisfare i proprietari di quel parcheggio violato.