Alpauno

Comune di Partinico taglia la cooperativa Medea. Comunanza con la ‘Nido d’Argento’

Municipio di Partinico

È controllata di fatto da rappresentanti della cooperativa sociale Nido d’argento finiti sotto inchiesta per corruzione. Per questo il Comune di Partinico ha deciso di revocare l’accreditamento alla cooperativa sociale Medea che ha sede a Monreale. La decisione è arrivata qualche giorno dopo i duri attacchi di Rifondazione comunista che aveva sostenuto come Gaglio, il deus ex machina della Nido d’Argento finito agli arresti, fosse stato uno sponsor della candidatura di Pietro Rao a sindaco di Partinico. Gli uffici comunali dei Servizi sociali hanno quindi estromesso la Medea onlus dalla possibilità di svolgere l’assistenza all’autonomia e comunicazione in favore di alunni con disabilità che frequentano le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado.  Una decisione arrivata a seguito dell’informativa della procura in cui si evidenzia come i tre principali indagati, Giuseppe Gaglio, Francesco Chiavello e Giuseppe Chiaramonte, arrestati nell’aprile scorso, fossero organici proprio all’interno della cooperativa Medea con ruoli e attività di primo piano. La coop era stata accreditata dal comune partinicese con un avviso pubblicato a maggio, vale a dire dopo il blitz dei carabinieri alla Nido d’argento.

«Le vicende riportate nell’informazione sull’azione penale e relative al procedimento penale di riferimento – scrive la dirigente comunale Vitale nel provvedimento di revoca – sono idonee a incidere negativamente sui requisiti di moralità, integrità e affidabilità professionale nonché in generale sui requisiti previsti dall’articolo 80 del codice dei contratti pubblici, il cui possesso è stato oggetto di dichiarazione sostitutiva nell’ambito della procedura di accreditamento». Secondo quanto accertato nel corso delle indagini dalla procura, in più occasioni le cooperative Medea e Nido d’argento hanno costituito tra di loro associazioni o raggruppamenti temporanei d’imprese. Un dato, in rapporto a quanto accertato dall’autorità giudiziaria, che secondo gli uffici dei Servizi sociali del municipio «è idoneo a confermare una condizione di comunanza di interesse e di unicità del centro decisionale delle due cooperative». L’inchiesta venne portata avanti dai carabinieri della compagnia di Partinico e ha fatto emergere un presunto giro di corruzione tra pubblici ufficiali per favorire la cooperativa partinicese, divenuta negli anni una delle grandi potenze nell’ambito dei servizi di assistenza sociale in Sicilia.

Exit mobile version