Dopo la delibera di giunta anche il consiglio comunale di Balestrate ha approvato, nel corso dell’ultima seduta, il documento che dichiara lo stato di dissesto finanziario delle casse comunali. È arrivata quindi in porto una situazione di grave sofferenza economico-finanziaria che si trascina da anni. Addirittura l’ultimo bilancio di previsione approvato dalla giunta guidata da Vito Rizzo si riferisce al periodo 2020/2022. Nell’estate scorsa, invece, il consiglio comunale ha approvato il rendiconto 2022 dal quale veniva fuori un disavanzo di amministrazione ammontante a più di sette milioni 300mila euro. Ma non finisce qui perché a questa cifra, esorbitante per un piccolo comune di appena seimila abitanti, bisogna aggiungere l’esistenza di debiti fuori bilancio per altri 3,3 milioni di euro. Un rosso nei conti comunali in costante escalation. Le prime avvisaglie si ebbero con l’ultima giunta Palazzolo, poi il nuovo sindaco Totò Milazzo nel 2015 approvò un piano di rientro con un versamento annuale di 87.000 euro per vent’anni.
Nel frattempo, però, le cose via via precipitarono e recentemente le rate non vennero più pagate. Il deficit della casse del comune di Balestrate nel 2018, prima sindacatura Rizzo, salì a 1.850.000 euro. Raddoppiati nel 2019 e 6.100.000 nel 2021. La ragioneria del comune marinaro indicò la strada di u nuovo piano di riequilibrio per raddrizzare la situazione. Il documento viene approvato dalla giunta ma poi viene ritirato. Nel 2022 Vito Rizzo vinse nuovamente le elezioni e qualche tempo dopo il suo assessore al bilancio, il commercialista Sebastiano Orlando, lanciò l’allarme e propose un piano di rientro. Il suo appello rimase inascoltato e il professionista si dimise. Adesso il disseto finanziario approvato sia dalla giunta che dal consiglio comunale. La corte dei conti dovrà appurare eventuali responsabilità ma intanto tutti gli amministratori (sindaco, assessori e consiglieri comunali) rimarranno in carica così come prevedono le leggi. Lacrime e sangue, invece, per i cittadini balestratesi che potrebbero verdi moltiplicare l’ammontare dei tributi comunali e la diminuzione dei servizi.