Alpauno

Comune di Alcamo, decresce disavanzo. TARI, +113% per aziende nel 2022

Gli ultimi provvedimenti in materia economico-finanziaria approvati dal consiglio comunale di Alcamo, su proposta della giunta Surdi, da un lato hanno certificato un recupero più celere del disavanzo di amministrazione evidenziatosi nel 2015, dall’altro hanno acclarato l’aumento di circa un milione e mezzo del costo del servizio di raccolta dei rifiuti per il 2021.

Il primo aspetto è relativo allo squilibrio creato, in tutti i comuni d’Italia, dall’entrata in vigore delle norme sulla contabilità armonizzata. Alcamo, allora guidato dal commissario Giuseppe Arnone, si trovò con un disavanzo da colmare di 1.500.000 di euro. Il piano trentennale di recupero stabilì un rientro annuo di 50.000 euro. Il rendiconto dell’esercizio finanziario 2020, approvato dal consiglio comunale alcamese, ha invece stabilito che in cinque anni le risorse sono state ripianate per circa 700.000 euro, ben al di là, quindi, del previsto recupero annuale. Di contra comune di Alcamo, da diverso tempo, non accende alcun mutuo per opere pubbliche o progettazione.

I dirigenti del settore finanze, Sebastiano Luppino prima e Tiziana Vinci adesso, non hanno ritenuto che, alla luce della spesa corrente, il comune di Alcamo possa sobbarcarsi altre uscite. Per poterlo fare bisognerebbe lavorare sulla razionalizzazione della spesa corrente. L’altro atto approvato dal consiglio comunale di Alcamo, da otto componenti della maggioranza e dai tre appresentanti di ABC, riguarda invece il nuovo piano tariffario della TARI. Agevolazioni e riduzioni a parte per le famiglie in difficoltà economiche, benefici che possono essere ottenuti a domanda, il provvedimento ha certificato per il 2021 l’aumento del costo del servizio di poco più di un milione e 400.000 euro.

Il buco, rispetto alle previsioni, poteva essere coperto soltanto con l’aumento delle tariffe. E così è stato con il +113% per le utenze non domestiche, vale a dire le attività imprenditoriali e commerciali. La mazzata, grazie ai contributi statali per il covid, per la seconda e terza rata non graverà sulle imprese ma nel 2022 sarà totalmente a carico delle utenze. La proposta della giunta Surdi, condivisa dai consiglieri di maggioranza e da ABC, ha indicato le utenze non domestiche come vittime sacrificali (chi pagava 10.000 euro annui di Tari dovrà pagarne 21.300) ma il prossimo consiglio comunale potrà decidere come e su quali categorie spalmare il frutto della gestione rifiuti della giunta pentastellata insediatasi nel 2016.

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