L’industria sta subendo una profonda trasformazione guidata dall’innovazione tecnologica e dalla crescente consapevolezza verso i temi della sostenibilità. In pratica stiamo vivendo una sorta di unione tra le transizioni digitale e green, un fenomeno che oggi prende il nome “transizioni gemelle”.
Questo nuovo approccio richiede di ragionare in modo integrato e ruota attorno a due pilastri fondamentali: la centralità umana e la sostenibilità. Tale cambiamento è rappresentato dal passaggio verso l’Industria 5.0, la quale, per l’appunto, pone l’essere umano al centro dei processi produttivi, non solo come operatore, ma come un partecipante attivo e consapevole delle dinamiche industriali.
Per fare tutto questo, ovviamente, è necessaria anche una potente controparte tecnologica, ovvero il supporto che permette di far comunicare tra loro tutti i dispositivi connessi ad una rete industriale. Per farlo la maggior parte delle aziende si servono di strumenti specialistici, come gli accessori Moxa, affidabili e molto apprezzati a livello internazionale. Anche questa industria complementare sta evolvendo rapidamente e, tra le novità più interessanti, vi è quella di esser sbarcata online con eCommerce interamente dedicati al mercato B2B.
Nuovi obiettivi: eliminare gli impatti, ridurre gli sprechi
L’integrazione della sostenibilità nei modelli di business non è più vista come un valore aggiunto, ma come un elemento imprescindibile. Le aziende stanno adottando tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e l’Internet delle Cose (IoT) per ottimizzare i processi, ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’efficienza operativa.
Non solo. Tantissime nuove realtà, oggi, nascono per offrire servizi di outsourcing grazie ai quali supportare le imprese nella digitalizzazione; le stesse offrono soluzioni che mirano a promuovere un uso più intelligente delle risorse e una gestione più efficiente lungo tutta la filiera produttiva.
La formazione, per tali ragioni, diventa oggi un’esigenza molto sentita, dal momento che consente di preparare professionisti e operatore a rapportarsi con tecnologie sempre più orientate all’efficienza e alla sostenibilità ambientale. Questa visione si riflette anche nella governance aziendale, che dovrà adattarsi a nuove metodologie di gestione del rischio e, ovviamente, incorporare le migliori pratiche di sostenibilità tra gli obiettivi strategici.
L’umano non è più estromesso dal processo di output
Il principio prevalente nell’ambito di questa transizione industriale è quello che riguarda le preoccupazioni circa la sostituzione del lavoro umano. Per molti esperti, l’utilizzo di macchinari atti a compiere attività ripetitive, permette alle aziende di focalizzare meglio le risorse umane, posizionandole su attività più creative e ad alto valore aggiunto.
L’approccio umano-centrico, quindi, migliora la qualità della vita lavorativa e allontana l’idea di un mondo sempre più in mano a entità robotiche. Questo mood è avvalorato anche dalle aziende fornitrici di soluzioni tecnologiche, le quali sono attivamente impegnate nell’ideazione di soluzioni aperte e collaborative, che permettono una personalizzazione dei processi produttivi e promuovono una stretta interazione tra uomini e robot. La configurabilità e la facilità d’uso di queste tecnologie, in un certo senso, democratizzano l’innovazione e la rendono accessibile anche per le piccole e medie imprese, di cui è composto prevalentemente il tessuto economico italiano.
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