Collegamenti ferroviari in Sicilia. Scattano aumenti, protestano i pendolari

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Biglietti e abbonamenti più cari del 10% per i pendolari delle ferrovie nel Palermitano e in generale in tutta la Sicilia a partire dal 2023. Se lo scorso anno l’aumento fu evitato da un intervento in extremis dell’allora assessore regionale ai Trasporti, Marco Falcone, quest’anno, ad oggi, non c’è nessun tipo di ripensamento e le bocche sono cucite, almeno da parte del governo Schifani. Ad oggi, dal 1° gennaio 2023, ci saranno nuove tariffe per il biglietto singolo, abbonamento, biglietto urbano e tariffa integrata.

Dopotutto l’aumento è previsto dal contratto di servizio che l’azienda ha stipulato nel 2018 con la Regione Siciliana, e già nel 2022 questo stesso aumento doveva essere in vigore. Protestano i pendolari. Nonostante la vetustà della rete ferroviaria e interminabili ore per andare da un posto all’altro della Sicilia e quando si può evitare di prendere il treno arrivano aumenti, che alla luce dei servizi offerti non sono giustificati.

Un mese fa è partito il bando per la rete ferroviaria che collega le tre principali città siciliane, Palermo, Catania e Messina. La gara ha un valore di circa un miliardo e 700 milioni di cui 470 milioni finanziati con i fondi del PNRR. La Giunta della Regione Sicilia, un mese fa, ha dato il via libera al progetto di elettrificazione della tratta Cinisi-Alcamo-Trapani della linea ferroviaria Palermo-Trapani, via Milo.

L’elettrificazione, unitamente all’intervento di ripristino della linea Alcamo diramazione-Trapani, consentirà inoltre di evitare la rottura di carico a Piraineto da e verso Palermo centrale, dovuta alla differenza fra i sistemi di trazione. Va sottolineato che sono sempre quasi vuoti i treni che vanno a Palermo o Trapani. Vecchi e con tempi biblici. Ora anche l’aumento per i pendolari.