Coalizione Cassarà incontra Surdi. Presidenza: “40,57%, logica e voci da tacere dicono Cassarà””

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I rappresentanti della coalizione di centro-destra, guidata alle recenti elezioni amministrative di Alcamo dal candidato sindaco Massimo Cassarà, hanno incontrato il primo cittadino, il riconfermato Domenico Surdi. Nessuna trattativa in corso ma un momento per esternare istituzionalmente le congratulazioni all’esponente del Movimento 5 Stelle. Era stato Saro Lauria, il portavoce delle liste civiche e dei partiti di centro-destra che hanno sostenuto Cassarà, a richiedere l’incontro al sindaco Surdi a nome dell’intera coalizione. Il confronto è stato assolutamente cordiale anche quando lo schieramento composto da 8 liste ha affrontato il primo nodo che il consiglio comunale dovrà sciogliere nella seduta dell’insediamento già fissata per venerdì 5 novembre: l’elezione dell’ufficio di presidenza. “All’insegna dello spirito democratico ma anche della volontà degli elettori alcamesi – hanno affermato Lauria, Pugliesi, D’Angelo, Rocca, Pizzo presenti all’incontro – la presidenza dovrebbe andare alla coalizione Cassarà che ha raccolto, mettendo assieme tutti i voti di lista, il 40.57% dei consensi”.

Naturale, in questo caso, che la poltrona consiliare più ambita venga assegnata proprio a Massimo Cassarà che nella corsa a sindaco ha ottenuto un risultato personale del 35,56%. Gli esponenti della coalizione hanno inoltre sottolineato la pacatezza, le buone maniere e al contempo la determinazione che Cassarà ha dimostrato durante tutta la campagna elettorale. Secondo gli interlocutori sarebbe altresì importante che fosse Domenico Surdi ad avanzare tale proposta in aula facendole così assumere una valenza politica maggiore. Il sindaco di Alcamo ha raccolto il parere dell’opposizione, che poi in consiglio comunale rappresenterà il gruppo più numeroso, senza dare alcuna risposta ma dando l’impressione che le ragioni del gruppo fossero per certi versi condivisibili. Fra l’altro tale soluzione servirebbe a sconfessare chi parla di accordo sottobanco, più o meno esistente, di una parte della coalizione Bosco per avvantaggiare la riconferma di Surdi. Se la presidenza del consiglio comunale andasse a un esponente di questo schieramento, sarebbe quasi acclarata la motivazione di tanto voto disgiunto.