Alpauno

C/mmare del Golfo: crack Ipab, dipendenti disperati

Mentre l’Opera Pia dell’Ipab di Castellammare del Golfo prova ad uscire dalle secche di una situazione economica sempre più disastrosa, restano drammatiche le condizioni delle lavoratrici dell’istituto di via Galilei. Sono ben 68 gli stipendi arretrati e la condizione è sostanzialmente la stessa sia per le 9 dipendenti che per le tre contrattiste. Una situazione che da tempo è arrivato al culmine dell’esasperazione e questa mattina le lavoratrici non hanno mancato di esternare, con compostezza, il loro disagio ai vertici dell’Ipab e agli esponenti politici e istituzionali. Si pensava che il recente accordo sindacale, che ha visto subentrare una cooperativa nella gestione dell’accoglienza dei migranti, avrebbe potuto cambiare le cose. Ed invece le lavoratrici raccontano che il loro dramma è rimasto tale e quale.

L’Ipab, da quando si è insediato il nuovo commissario nel settembre scorso, avrebbe intenzione di cambiare impostazione nella sua attività gestionale, spesso rimasta intrappolata tra la burocrazia e l’inerzia anche delle varie gestioni precedenti che, dati alla mano, alla fine non sono riuscite a far superare questo perenne stato di crisi. L’idea è proprio quella di avviare una stretta collaborazione con Comuni del comprensorio per attivare servizi in convenzione: in questo modo la struttura potrebbe contare su delle entrate che permetterebbe il sostentamento e ai Comuni cambierebbe poco: in pratica attraverso i servizi sociali anziché esternalizzare a ditta esterne private si potrebbe pensare per l’appunto a dare alcune attività direttamente all’istituto castellammarese. Il neocommissario Raitano ha già annunciato che sta pensando in primis a trovare collaborazione anche nel vicino Comuni di Alcamo e presso l’Asp di Trapani.

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