La battaglia contro i pontili unisce tutti. Sono ben 18 le associazioni o movimenti che dichiarano di sostenere la presa di posizione dell’amministrazione comunale castellammarese. È quello che è emerso da un incontro tenutosi con il presidente del consiglio comunale Mimmo Bucca, diversi consiglieri e altri rappresentanti dell’amministrazione, durante il quale è stata espressa forte preoccupazione sull’installazione di un pontile e di alcuni campi boa dinanzi il castello di Castellammare del Golfo; i rappresentanti delle associazioni hanno stabilito di appoggiare pienamente l’azione intrapresa dal sindaco Coppola e avallata anche dall’on. Valentina Palmeri, unendosi con forza alla richiesta avanzata all’Assessorato Territorio Ambiente, per l’immediata revoca della concessione rilasciata e l’annullamento di ogni altro atto concessorio. È stato il dietrofront del demanio marittimo che – pare – non bloccherà l’iter delle concessioni lungo l’area portuale castellammarese, ad aver innescato la reazione del sindaco Nicolò Coppola, il quale ha annunciato in proposito una vera e propria battaglia legale: “Non possiamo consentire questo sfregio ambientale- “Promuoverò ogni altra azione prevista dalla legge” aveva affermato il primo cittadino dopo l’ultima conferenza di servizi tenutasi alla Regione, di segno diametralmente opposto rispetto a quella precedente in cui Comune, capitaneria di porto di Trapani, genio civile, soprintendenza e lo stesso Demanio di Palermo avevano ritenuto opportuno sospendere le concessioni demaniali applicando il criterio anche ai procedimenti in corso non ancora conclusi. Una decisione che scaturiva da una valutazione in merito all’inopportunità della realizzazione delle strutture in concomitanza con i lavori di messa in sicurezza del porto e la lesione dell’immagine paesaggistica in un sito di particolare bellezza ed interesse. Dal canto suo il Demanio avrebbe replicato alle proteste dell’amministrazione comunale: “Non siamo vincolati né dal parere della Sovrintendenza, né da quello dell’ente locale”. Insomma un’altra delicata querelle che investe l’area portuale castellammarese, già da tempo nell’occhio del ciclone per l’inchiesta giudiziaria sul presunto utilizzo del cemento depotenziato per la sua costruzione che ha bloccato per anni i lavori. Le associazioni e i movimenti intanto si sono trovati unanimemente concordi “in mancanza di tempestivi provvedimenti revocatori da parte di chi di competenza” ad “intraprendere con urgenza incisive azioni di ferma protesta e di mobilitazione della cittadinanza” a salvaguardia estetica dell’immagine simbolo del Comune e “dell’identità storica e culturale che il castello proteso all’orizzonte marino (e non sui pontili) custodisce da sempre”.
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