Chiosco a fuoco nel 2019, niente risarcimento a calatafimese . Compagnia prende tempo

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Tre anni per essere risarcita non siano bastati a una nota compagnia assicurativa, la Cattolica, per risarcire una sua cliente dagli ingenti danni subiti da un incendio che ha devastato il suo chiosco, regolarmente assicurato, che sorgeva all’interno della villa comunale di Calatafimi, in piazza Nicolò Mazzara. Il caso della cinquantacinquenne è stato adesso preso in carico dallo studio 3° che si occupa di diritti e risarcimenti.  I fatti risalgono al 2019 quando la calatafimese titolare del chiosco era stata costretta a sospendere l’attività, e poi, proprio mentre si apprestava a riaprire, l’1 luglio, poco dopo mezzanotte, la struttura, tutta in legno, di cinquanta metri quadrati, venne completamente distrutta da un incendio. Un danno ingente, di svariate decine di migliaia di euro. I gestori avevano assicurato la struttura e il suo contenuto con un’apposita polizza per il rischio incendio proprio con la Cattolica.

Quindi, tramite il consulente legale Alessio Tarantino, per essere assistiti e risarciti si sono affidati a Studio3A-Valore, società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e tutela dei diritti dei cittadini. Così la somma da liquidare era stata concordata verbalmente tra le parti già pochi mesi dopo l’incendio e sarebbe stata fondamentale per gli assicurati per rimettersi in piedi. Da qui una serie di ostacoli cominciati dall’indagine della Procura di Trapani che aveva aperto un procedimento penale, contro ignoti, anche perché, nell’immediatezza, nel loro rapporto i pompieri avevano sospettato la matrice dolosa del rogo. L’inchiesta alla fine ha ritenuto che la causa più verosimile fosse quella di un incendio accidentale. La compagnia assicurativa, però, non ha risarcito e nemmeno erogato un acconto.

Tantissime le richieste di accesso agli atti in Procura e in Tribunale presentate da Studio3A per conoscere lo stato dell’arte, e finalmente, nel giugno 2021, un funzionario ha risposto certificando che il procedimento era stato definitivamente chiuso con decreto di archiviazione firmato l’11 marzo 2021. All’assicurazione, però, non è bastato ed è stato quindi chiesto il fascicolo penale completo con il decreto originale che però, nonostante le ripetute richieste, non veniva mai inviato dal tribunale. Si arriva al 14 febbraio scorso per sottoscrivere il sospirato processo verbale di perizia in cui è stato concordato e stabilito il danno da risarcire. A più di quattro mesi dalla firma di quell’atto, la compagnia non ha ancora liquidato un euro alla sua assicurata che, senza queste fondamentali risorse, rischia di giocarsi la partecipazione al nuovo bando di gestione del chiosco indetto dal Comune di Calatafimi.