Chiesa prega per vittime di abusi, nasce centro regionale di ascolto

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La Chiesa ha celebrato ieri la seconda giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti di abusi sessuali. Si mobilita anche la CESI, la conferenza episcopale siciliana, presieduta dall’alcamese Nino Raspanti, che ha varato servizi attivi in tutte le 18 diocesi della regione e un’equipe già al lavoro per il Centro regionale di ascolto. Il servizio regionale tutela minori della CESI ha quindi fatto il bilancio di questi primi anni d’attività. In seno alla Commissione regionale è guidata dal trapanese Alessandro Damiano, Arcivescovo di Agrigento, è stato creato il Centro regionale di ascolto del quale fanno parte don Fortunato Di Noto, presidente e fondatore dell’associazione Mete, Remigia D’Agata, Francesco Guarneri e don Andrea Zappulla.

Una scelta, quella del Centro, che serve per far rete con i Servizi diocesani territoriali già attivati ma anche, laddove potrebbe succedere, per raccogliere testimonianze e segnalazioni. Uno dei percorsi che il Servizio regionale ha attivato è quello della formazione. Da qui gli incontri nelle varie diocesi con i sacerdoti e gli operatori pastorali che sono stati già avviati sull’intero territorio siciliano. Proprio ieri, in occasione della Giornata nazionale di preghiera, la Conferenza Episopale Italiana ha presentato il primo report sulla rete territoriale del Servizio. Dati che si riferiscono al biennio 2020-2021.

Nel report circa la tipologia dei casi segnalati, è emersa la prevalenza di “comportamenti e linguaggi inappropriati” seguiti da “toccamenti” e “molestie sessuali”.  Le segnalazioni fanno riferimento a casi recenti e/o attuali (52,8%) e a casi del passato (47,2%). Questi dati riguardano presunti autori di reato di età compresa tra i 40 e i 60 anni in oltre la metà dei casi. Il ruolo ecclesiale ricoperto al momento dei fatti è quello soprattutto di chierici seguiti dai laici ma anche dai religiosi. Tra i laici emergono i ruoli di insegnante di religione; sagrestano; animatore di oratorio o grest; catechista. Il contesto nel quale i presunti reati sono avvenuti è quasi esclusivamente un luogo fisico in prevalenza in ambito parrocchiale (33,3%) ma anche nella sede di una associazione e nei seminari.