Rafforzare e migliorare in tutte le città siciliane i servizi di raccolta differenziata domiciliare, che sono le principali responsabili della crisi delle discariche, e dotare tutti i comuni di impianti per il riciclo, il riuso dei materiali riciclati e il trattamento dei rifiuti organici”. Secondo CGIL Sicilia sono queste le “priorità per una corretta costruzione e gestione del ciclo integrato dei rifiuti” che, secondo il sindacato, “il governo regionale non ha colto con un piano regionale che andrebbe pertanto modificato”. Sull’argomento la Cgil ha tenuto una manifestazione regionale durante la quale ha ribadito come la Sicilia sia sempre “in perenne emergenza – ha detto il segretario generale regionale della Cgil, Alfio Mannino – mentre il governo Schifani propone un piano rifiuti che sembra concepito solo per mettere in funzione gli inceneritori, che non saranno costruiti almeno prima di cinque anni. E invece di seguire il percorso virtuoso tracciato dell’Unione Europea secondo il quale solo il 10% dei rifiuti deve andare in discarica o in inceneritore, decide di ampliare le discariche”. Il segretario della Cgil regionale ha aggiunto che “questo piano rifiuti non innesca alcun percorso virtuoso di una possibile economia circolare, non darà buona occupazione, non renderà più vivibile il nostro territorio. Rischia insomma di essere un flop”. Il segretario confederale regionale Francesco Lucchesi ha detto che “a fronte della carenza di impianti di smaltimento e recupero il piano del governo regionale prevede ne siano realizzati 13. Peccato però – afferma il sindacalista – che non si ha alcuna notizia sulla loro effettiva realizzazione. Nel piano in questione – ha aggiunto Lucchesi – non viene indicato come procedere per rispettare gli obiettivi di recupero e riciclaggio, lo stesso piano è invece molto preciso quando si parla degli inceneritori”.