Cento milioni per i dissalatori. Tornerà in funzione anche quello di Trapani

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Via libera alla riattivazione dei dissalatori in Sicilia, anche quello di Nubia fra Paceco e Trapani, per far fronte alla crisi idrica che attanaglia la regione e che, il 6 maggio scorso, ha portato alla dichiarazione dello stato d’emergenza. Già in primavera la Protezione civile regionale aveva indicato, tra le azioni possibili per mitigare la siccità, l’ammodernamento e la riattivazione degli impianti di dissalazione dismessi a Trapani appunto, Porto Empedocle e Gela. Adesso il via libera per una spesa prevista di circa 100 milioni che saranno finanziati con il Fondo sviluppo e coesione, previo accordo tra Stato e Regioni. La decisione è stata presa dalla cabina di regia sulla crisi idrica presieduta dal vicepresidente del consiglio Matteo Salvini: alla riunione hanno partecipato, tra gli altri, il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, il presidente della Regione siciliana Renato Schifani e il viceministro all’Ambiente Vannia Gava. Una decisione accolta con soddisfazione da Schifani, che recentemente ha trasmesso il primo stralcio del piano integrato degli interventi indifferibili e urgenti per il superamento dell’emergenza ed ha chiesto al Governo un tavolo di discussione. “La riattivazione in Sicilia dei tre dissalatori potrà avvenire in tempi compatibili con l’emergenza idrica che sta coinvolgendo l’Isola. E questo grazie alla mia richiesta di poteri in deroga – ha spiegato il presidente della Regione – ribadita durante la riunione della cabina nazionale di regia per la crisi idrica . Sono contento che sia stata accolta la mia proposta, grazie alla quale avverrà il dimezzamento dei tempi di costruzione. Pur avendo già reperito le risorse finanziarie necessarie, 90 milioni nell’Accordo di coesione e 10 di fondi regionali con i quali faremo anche un dissalatore temporaneo a Porto Empedocle, c’era il rischio, adesso superato, – ha detto Renato Schifani – di non potere realizzare gli impianti entro la prossima stagione a causa dei lunghi tempi richiesti dalle procedure ordinarie”.