Celebrazioni a Vita per San Giuseppe, migranti realizzano i “pani votivi”

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Imparare l’arte della realizzazione dei pani votivi di San Giuseppe: questa l’iniziativa svoltasi nei locali del centro di accoglienza di Vita e promossa da Maria Scavuzzo, presidente della Pro Loco vitese che, insieme a Maria Cipponeri, responsabile delle strutture di Accoglienza per famiglie e per uomini di Vita (Progetto SAI Marsala) ha coinvolto diversi migranti bengalesi, egiziani, somali, tunisini e camerunesi. Questi ultimi, grazie all’aiuto delle volontarie, hanno imparato le tecniche di modellazione e taglio dell’impasto attraverso le quale si conferiscono forme arme artistiche ai manufatti prima di essere infornati. Ad allietare il momento, la fisarmonica di Nino Ciaravolo insieme ai volontari di centro di accoglienza per immigrati vitese gestiti dalla Cooperativa Sociale Badia Grande. Al termine della preparazione dei pani votivi di San Giuseppe, le donne vitesi hanno cucinato i piatti tradizionali della festività: pasta col sugo di finocchietto selvatico condita con pan grattato, olio extravergine di oliva e zucchero, frittate di stagione a base di uova, formaggi, patate e carciofi.  Gli ospiti del centro sociale sono stati, inoltre, coinvolti nella  realizzazione  dei  “Pani di la carrozza”, ovvero il pane votivo simbolo della Festa della Madonna di Tagliavia che ricade il 21 maggio, giorno  dell’Ascensione. Il pane, simbolo dell’abbondanza, sarà  lanciato sulla folla insieme a caramelle, confetti, vino, olio, olive e frutta secca dai vari carri dei “ceti” del paese.