Castello di Calatubo, associazione vuole donare tetto per torre. Silenzio dal Comune

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Stanno per concludersi i lavori di restauro del Castello di Calatubo, opere finanziate dal GAL “Golfo di Castellammare” con circa 280.000 euro. Si tratta di un primo intervento per un maniero, che si erge superbamente su di una rocca fra Alcamo, Balestrate e Partinico, e che necessita di tanti altri lavori e di cospicui finanziamenti.

Intanto, per un monumento che fra l’atro inspiegabilmente resta al buio da diversi anni e senza alcuna segnaletica necessaria a raggiungerlo, si è almeno portato a compimento questo primo progetto che però non ha soddisfatto appieno i volontari dell’associazione “salviamo il Castello di Calatubo”, coloro che potrebbero essere definiti, senza ombra di smentita, i custodi di questo meraviglioso maniero costruito circa mille anni fa.

Innanzitutto, rispetto alle aspettative e alla prima idea progettuale, gli interventi avrebbero dovuto riguardare consolidamento e restauro delle torri di accesso alla prima coorte. I lavori, praticamente quasi terminati, hanno invece rimesso in sicurezza soltanto una torre del castello, quella sud-ovest, nota come ‘Turri di lu Re Biddicchiu”. Ma c’è dell’altro. “Salviamo i Castello” si è resa conto che non era prevista alcuna copertura del manufatto per dare una protezione necessaria dalle future infiltrazioni d’acqua. Dopo una serie di interlocuzioni con l’assessore ai lavori pubblici del comune di Alcamo e con il RUP dei lavori, i volontari sono stati invitati ad attivarsi per prendere le relative misure inerenti al progetto e per trovare un ingegnere che lo avallasse.

Detto fatto. Il 10 agosto scorso è stata presentata al sindaco d Alcamo l’istanza per ottenere l’autorizzazione per l’avvio delle procedure per il rifacimento della copertura della torre Sud-Ovest del Castello. L’associazione presieduta da Stefano Catalano ha trovato una ditta di legnami, di proprietà di un alcamese ma che ha sede a Castelvetrano, disposta a donare gratuitamente la copertura e un ingegnere, il racalmutese Angelo Cutaia, che ha redatto il progetto, sempre senza alcun costo aggiuntivo, e presentato le pratiche al Comune. “Salviamo il Castello di Calatubo” ha pensato a tutto, anche alle tegole provenienti dall’ex mattatoio comunale e trasportate sul posto dai volontari.

Alla data di oggi, però, dall’amministrazione comunale non è pervenuta alcuna nota ufficiale. Il problema diventa ancor più serio perché la ditta appaltatrice, la palermitana ‘Scancarello Gaetano srl” a giorni smonterà il ponteggio. E per installare la copertura alla torre necessita proprio una tale struttura.