Castellammare del Golfo-Terremoto al palazzo di città: avvisi di garanzia a sindaco, dirigenti e funzionari

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Il sindaco e quattro tra dirigenti e funzionari del Comune di Castellammare del Golfo raggiunti da un avviso di garanzia. Sono finiti nel calderone di un’indagine che è la naturale prosecuzione dell’operazione antimafia che nel marzo del 2016 portò in carcere il boss di Castellammare, Mariano Saracino, l’imprenditore alcamese Vincenzo Artale, ed altri tre presunti fiancheggiatori, Vito Turriciano, 70 anni, e Vito e Martino Badalucco, padre e figlio di 59 e 35 anni. L’indagine ha continuato a svilupparsi prendendo le mosse dal famoso deposito di carburante di contrada Crociferi che secondo gli inquirenti nel 2016 era riconducibile alla mafia castellammarese anche se un mese dopo l’operazione furono tolti i sigilli alla struttura e il provvedimento non fu impugnato. Scavando a fondo e facendo una certosina ricostruzione i carabinieri della compagnia di Alcamo, guidati da Giulio Pisani, si sono resi conto che all’interno del Comune vi erano dirigenti che non potevano ricoprire tale ruolo e che per di più avrebbero rilasciato autorizzazioni edilizie non regolarmente per permettere quindi la costruzione dell’impianto. L’indagine resta però secretata dalla Procura di Trapani, motivo per cui filtrano al momento poche notizie. Un filone investigativo che scuote i piani alti del palazzo di città. Il sindaco Nicola Coppola (nella foto) è stato raggiunto da un avviso di garanzia: per lui l’accusa è di abuso d’ufficio. Avrebbe nominato dirigente un dipendente che, secondo gli inquirenti, non avrebbe i titoli per farlo. Si tratta del ragioniere Giacomo Gervasi, nominato responsabile del Suap, lo sportello Attività produttive, che più recentemente era stato anche investito della nomina di comandante della Polizia municipale. Incarico che durò pochissimi giorni perchè stoppato dalla segreteria generale del Comune e poi revocato dallo stesso sindaco. In pratica Gervasi non avrebbe il profilo ‘D3’ per ricoprire il ruolo di dirigente ma in possesso di profilo ‘D1’. I carabinieri sono arrivati a Gervasi e a questa nomina dirigenziale perchè hanno puntato la loro attenzione proprio sul Suap, il quale a sua volta ha rilasciato le contestate autorizzazioni edilizie per la realizzazione del deposito di carburanti. Per avere a vario titolo rilasciato pareri e concessioni ritenute “non regolari” sono stati raggiunti da avvisi di garanzia lo stesso Gervasi ed ancora tecnici e funzionari del Comune: Alberto Di Stefano, Marcello Ancona e Roberto Alonzo. Nel contempo questa mattina sono nuovamente scattati i sigilli sul deposito carburanti e in tale contesto altri due avvisi di garanzia sono stati notificati alla legale rappresentante della società di carburante, Silvana Paradiso, e al tecnico di fiducia che gli ha curato il progetto. “Chiarirò tutto per quel che mi viene contestato – sottolinea il sindaco Nicola Coppola – in quanto resto convinto che la nomina di Gervasi è assolutamente regolare. Tanto è vero che lui resta a capo del Suap. Il mio Comune è dotato nella sua pianta organica soltanto di 3 dipendenti con profilo ‘D3’ ed i settori sono 6. Inoltre Gervasi già prima del mio insediamento svolgeva le funzioni di dirigente. Da quando sono sindaco non ha percepito un solo centesimo in più – conclude Coppola – ma gli ho solo conferito la responsabilità di altri servizi”. Sulle autorizzazioni edilizie per l’impianto di carburante il primo cittadino aggiunge: “Non entro nel merito di procedure tecnico-amministrative che non competono a me”.