“Andate avanti, c’è il mio sostegno istituzionale”. Sono le poche parole filtrate dalla prefettura di Trapani al culmine degli incontri avuti in forma riservata dal prefetto Leopoldo Falco con il sindaco Nicola Coppola e il presidente del consiglio comunale Mimmo Bucca (nella foto). L’ultimo ieri pomeriggio con Bucca che ha voluto rappresentare il momento delicato che sta attraversando il Comune di Castellammare del Golfo. Dal presidente del concesso civico castellammarese poche parole in merito. “Non riferisco il contenuto del colloquio avuto – afferma-, ciò che posso dire solamente è che ho rappresentato al prefetto i vari passaggi che ho fatto in questo periodo e che mi hanno spinto alla convocazione questa sera del consiglio comunale straordinario. Ringrazio Leopoldo Falco per la sua disponibilità e ciò che posso dire è che sono sereno”. Non aggiunge altro Mimmo Bucca ma sembra trasparire dalle sue telegrafiche parole che da parte del prefetto sia arrivato il massimo appoggio l’attività istituzionale del governo cittadino e del consiglio. Nei giorni scorsi invece è stato il primo cittadino ad avere voluto incontrare il massimo rappresentante del governo nel territorio, ed anche lui è stato esortato ad andare avanti. In buona sostanza il prefetto ha messo in evidenza che allo stato non esiste nulla che faccia trasparire possibili inquinamenti del municipio con la criminalità organizzata. Ombre quindi che allontana ulteriormente Leopoldo Falco in un clima in città che da giorni è particolarmente pesante in seguito alle intercettazioni emerse nell’ambito dell’operazione antimafia “cemento del golfo” che ha portato in carcere il presunto capomafia di Castellammare del Golfo Mariano Saracino e altri 4 suoi affiliati. In queste intercettazioni si paventa un presunto intervento risolutorio del sindaco riguardo alla concessione per la realizzazione di un deposito di carburante, finito sotto sequestro perchè considerato fittiziamente intestato a un prestanome ma riconducibile alla famiglia mafiosa di Castellamare del Golfo e quindi a Saracino. Quando è venuta a galla la notizia ben 11 consiglieri comunali su 20 hanno sollecitato le dimissioni del primo cittadino, ponendo una “questione morale” al riguardo, e minacciando che se non farà questo passo il sindaco saranno loro stessi a rimettere il mandato. Se davvero così fosse il consiglio decadrebbe dal momento che si raggiungerebbe il quorum della metà più uno dei dimissionari, facendo quindi commissariare l’organo consiliare e rimanendo sempre in attività sindaco e giunta. Proprio per discutere di questo momento delicato è stato convocato questa sera il consiglio comunale in forma straordinaria.